Sport

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Un anno di Primocanale Sport. 365 giorni combattuti, giocati, lottati dal primo all’ultimo per vincere un’ audace scommessa giornalistica e aprire la strada verso il digitale terrestre. Primocanale sport tra il 2009 e il 2010 si è imposta nel panorama editoriale ligure con una doppia nuova proposta: una forte concezione “crossmediale” dove la singola notizia viene messa a disposizione dell’utente su diverse piattaforme tecnologiche e su molteplici piani di fruizione e un innovativo approccio al mondo dello sport, guardato da una nuova prospettiva giornalistica restituendo dignità, spazio e approfondimenti a quelli che prima di questa esperienza venivano genericamente segregati sotto la dicitura “altri sport”. E’ stata un’impresa emozionante per tutti noi, giornalisti e tecnici, confrontarci con un mondo di atleti e appassionati dei più svariati e in certi casi quasi sconosciuti sport, comprendere l’approccio migliore, conoscere e approfondire tecniche e procedure, allenamenti e rituali. Non è stato tutto rosa e fiori, il lavoro giornalistico di questi mesi ci ha permesso di evidenziare i tanti e gravi problemi che affliggono il mondo dello sport, gli impianti che non funzionano, le diverse discipline in crisi assediate dalle difficoltà economiche e dalle negligenze di una politica sempre più disattenta a questi temi. Abbiamo attaccato il sistema che regola lo sport, il Coni, vittima molto spesso di un’autoreferenzialità burocratica ed economica anacronistica per i tempi che corrono, di fronte alla crescita esponenziale dei costi per gestire un impianto o per partecipare a un campionato. Lo abbiamo fatto nello spirito della pura critica dialettica, senza polemica, ma ispirandoci a quello spirito che nei decenni passati guardava allo slogan “lo sport per tutti” non come ad una vuota formula ma ad un segnale culturale forte di socialità e partecipazione attiva, ad una gestione costruttiva del proprio spazio, dell’espressione intrinseca del sistema valoriale positivo che ogni sport porta con sé. Abbiamo anche imparato qualcosa: dagli alteti paralimpici che con la loro passione e il loro coraggio ci hanno detto che la vita di oggi è intrisa di tanti falsi problemi e che soprattutto con un radicale cambi amento di mentalità anche ciò che appare irrimediabilmente perso diventa un valore. Non solo una televisione per spettatori del grande spettacolo sportivo ma, è la nostra speranza, un veicolo di informazioni e idee per riprendere nuovamente a pensare, correre, giocare e stare insieme.