Cronaca

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La fine di Sportingenova, società dal sapore di una scatola cinese creata nel 2006 dall’allora sindaco Beppe Pericu, sarà sancita martedì pomeriggio in consiglio comunale, quando verrà approvata la delibera per la sua messa in liquidazione. Nata per sgravare i debiti degli impianti sportivi dal bilancio del Comune, sarà liquidata con il doppio del deficit. Quando nacque aveva un passivo di 15 milioni di euro. Oggi è di 31. Soldi che la nuova amministrazione comunale dovrà trovare per riprendersi impianti sportivi già suoi, e per evitare che i debiti accumulati mandino in tilt le casse di Tursi. Paradossale, ma è così. Quando Pericu e l’allora assessore allo sport Guerello fecero nascere Sportingenova, conferirono alla nuova spa controllata al 30% da Amiu, 5 strutture: lo stadio Luigi Ferraris, l’impianto del Lago Figoi, la Sciorba, lo stadio Carlini e Villa Gentile. Con l’obiettivo, nel tempo, di far confluire lì dentro tutte le altre strutture sportive della città, circa un centinaio. Nel corso di questi 4 anni, fino a oggi, non solo la società non ha risanato quel deficit, ma lo ha raddoppiato, accumulando 15mila euro di debiti al giorno. Con la messa in liquidazione che sarà decisa martedì, il comune riacquisterà i primi 3 impianti (lago Figoi, villa gentile e carlini) pagandoli 12 milioni. Dove prenderà i soldi? Vendendo altro patrimonio immobiliare. Tra qualche mese altra operazione simile per trovare altri 3 milioni e coprire altri debiti. Poi tra un anno, il Comune riacquisterà anche lo stadio Ferraris e la Sciorba, scucendo altri 16 milioni di euro. In sostanza, in 4 anni, Tursi tirerà fuori 31 milioni per riprendersi strutture che erano già sue. (Davide Lentini)