Politica

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Non illudiamoci nessuno seguirà il funerale del SSN e di certo nessun musicista comporrà una “ messa “ per accompagnarne la fine. Di certo si sa solo che si tratterà di un brutale omicidio per strangolamento. Difatti l’obiettivo è quello di asfissiare la testa del SSN ovvero i centomila medici del servizio pubblico che ogni giorno rispondono alle richieste della popolazione. ogni anno oltre 190 milioni di accessi dimostrano l’efficacia ed il peso di questo sistema che si regge sul lavoro di tutte le componenti delle equipe sanitarie. L’obiettivo della manovra è quello di colpire chi , tra i medici, vive solo del proprio stipendio, chi non ha ceduto alle sirene della libera professione, e si dedica con tutte le sue energie a lavorare per il sistema pubblico.

A costoro viene posta l’alternativa se continuare in un sistema strangolato economicamente , con organici in grave diminuzione ( nei prossimi quattro anni andranno in pensione trentamila medici ), con turni notturni e festivi incrementati di numero senza alcun compenso , con una pressione crescente del contenzioso per “malpractice “ che solo in Italia ed in Polonia è compresa nel diritto penale, con un ruolo sociale decaduto e con la possibilità di ristrutturazioni in negativo di carriera anche se con verifica positiva dei propri risultati, od uscire nel mondo del privato , nella terra promessa delle assicurazioni dove poi chi continua a pagare sono solo i cittadini.

D’altra parte questo attacco alla sanità pubblica ha già ottenuto una prova del nove evidente ancor prima dello spoglio dei voti delle elezioni regionali. Infatti l’ANAAO ASSOMED aveva invitato , prima del voto , gli oltre trenta candidati presidenti a sottoscrivere un IMPEGNO PER LA SANITA' PUBBLICA reso poi pubblico dalla stessa associazione. In altri tempi tutti avrebbero aderito, non fosse altro che per cassetta elettorale… Purtroppo soltanto Vasco Errani e Claudio Burlando, hanno sottoscritto quest’impegno. L’espressione macelleria sociale usata da alcuni , non rende evidente la fine capacità chirurgica della manovra stessa di aggredire il sistema , con l’alibi della crisi economica mondiale , e di destrutturarlo su più livelli. Infatti il taglio di 10 miliardi delle risorse alle Regioni determina l’immediato blocco del turnover che associato al licenziamento dei precari colpisce la possibilità di tutte le amministrazioni regionali di poter programmare interventi razionali di riorganizzazione in sanità.

La manovra infatti sottrae risorse indispensabili al funzionamento del sistema sanitario ed al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza con buona pace del federalismo che con questo provvedimento viene definitivamente seppellito. Non vogliamo sottrarci alla necessità di contribuire al risanamento dei conti del Paese, ma denunciamo l'iniquità del provvedimento che uccide definitivamente in nome del libero mercato una delle architravi dello stato sociale in questo paese.

DICIAMO NO: -allo smantellamento del servizio sanitario pubblico; -al blocco dei contratti e della retribuzione per il quadriennio 2010-2013; -al congelamento della progressione economica legata alla valutazione professionale e della retribuzione legata a turni notturni e festivi; -alla precarizzazione di tutti gli incarichi dirigenziali.

*Segretario Regionale ANAAO ASSOMED Regione LIGURIA