Cronaca

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"Amico mio non ci dimenticheremo mai di te". La pagina di Facebook di Nicolò Scotto è tappezzata di quegli ultimi saluti increduli e di chi gli scrive come se fosse ancora vivo. Nico non c'è più, ma ancora si fatica a crederci. E' morto all'improvviso sabato sera, mentre giocava a calcio nel campetto di San Siro, a Langasco, Campomorone. Tirava calci al pallone quando si è improvvisamente accasciato al suolo perdendo i sensi. A niente è servito l'intervento dei medici del 118. Per il ragazzo, molto conosciuto in zona per essere stato un promettende ciclista, non c'è stato nulla da fare. E se sia stato vittima di un attacco cardiaco ancora non si sa. Il suo corpo, su disposizione del magistrato, è stato trasferito all'ospedale San Martino di Genova per l'autopsia. Stupisce che un 20enne possa perdere la vita - senza motivo - per fare sport con gli amici. Eppure è successo. C'era la sua fidanzata, Martina Orecchia, vicino a lui. Lo ha preso tra le braccia cercando di aiutarlo a respirare, ma il suo cuore non batteva più. Classe 1990, Nicolò aveva compiuto 20 anni lo scorso 23 giugno. Ascoltava David Bowie, Fabrizio De Andrè e i Baustelle. "Ci hai lasciati, bestia, sappi che ho sempre avuto stima di te; eri un ragazzo pieno di ambizioni e mi piacevi per quello. Valevi davvero tanto", gli scrive un amico su Facebook. Appunti scritti di getto da chi lo conosceva. Fa sorridere uno dei suoi link dove scrive: "Perchè rifare il letto quando stanotte lo riusi?". E in effetti, chi a 20 anni ama rifare il letto? Lui stesso commentava: "Infatti il mio è da rifare". Fisico acerbo, ma già statuario in una foto di lui che esce dall'acqua guardando dritto l'obiettivo. "Fai meno il figo..." commenta un amico. "Eh.. si fa quel che si può", scherzava lui. "Eri un gran compagno di pallanuoto - scrive un altro - adesso anche tu dormi sulla collina". Come una canzone di Faber. (Francesca Baraghini)