L’ennesimo "falso povero" è stato scoperto dalla guardia di finanza di Genova, nell’ambito dei controlli nel settore delle prestazioni sociali agevolate, volti ad accertare la regolarità delle autocertificazioni dei redditi che vengono fatte dai cittadini per accedere ai contributi messi a disposizione dagli enti locali per le famiglie economicamente disagiate. Questa volta il protagonista è un genovese che, per ottenere la borsa di studio per i figli, aveva pensato di indicare nella dichiarazione Isee solo una piccola parte delle ricchezze di famiglia. I militari si sono accorti, però, che la famiglia dell’uomo oltre ad avere un elevato reddito annuale era titolare di una ventina di immobili tra appartamenti e terreni, per un valore di svariati milioni di euro. L’uomo, oltre a dover rinunciare alla borsa di studio per i suoi figli, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per falso ideologico in atto pubblico. I magistrati dovranno valutare la sua posizione. Nei prossimi giorni le indagini verranno estese anche nei confronti di coloro che hanno autocertificato i propri redditi per ottenere agevolazioni varie, tra cui contributi sull’affitto casa, mense scolastiche, assegnazione di casa popolare a condizioni più vantaggiose e altro.
Cronaca
Si finge povero per ottenere borse studio per figli, in realtà ha 20 case
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