Cronaca

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Sono rimasti intrappolati in una grotta marina, che si incunea per 6, 7 metri all’interno della parete rocciosa di Portofino, durante un’immersione in uno dei fondali più suggestivi della riviera, a una decina di metri di profondità. Domenico Ferrari, 54 anni, e il figlio Angelo, di soli 17, sono morti nel tratto di mare che si affaccia sotto la chiesa di San Giorgio, poco distante da dove nel gennaio 2001 precipitò la contessa Francesca Vacca Agusta. Erano arrivati da Piacenza per l’immersione. A mezzogiorno si erano immersi: visibilità ottima, mare in buone condizioni. Ma all’improvviso una risacca ha incastrato i due all’interno di una cavità a sifone. Con loro c’era l’istruttore del diving center di Santa Margherita che è riuscito a liberarsi, a emergere e a chiamare i soccorsi. Il primo corpo, quello del padre, è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco e portato a riva. Mentre il secondo corpo, quello del figlio 17enne non è stato ancora ritrovato: forse è stato risucchiato all’interno. A causa dell’aumento del moto ondoso le ricerche sono state sospese. La grotta di San Giorgio E’ un anfratto facile da esplorare: per visitarlo non è necessario adottare le regole che sono invece obbligatorie per le immersioni in grotta. Ma i sub più esperti facevano notare che, vista la potente risacca di oggi, sarebbe stato meglio non entrare nei cunicoli. Il rischio era quello di essere spinti contro le pareti e rimanere intrappolati nelle grotte. Come è successo a Domenico Ferrari e al figlio Angelo.