"Siamo tranquilli, la magistratura farà il suo lavoro e confidiamo in loro. Anche se questa è situazione che per la Liguria non è comune". Sono le scarne parole di commento di Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, alle buste con un paio di proiettili ciascuna arrivate ieri a lui e agli assessori Vesco e Guccinelli. Burlando ha parlato stamattina a margine del consiglio regionale. Dentro alle buste non c'era alcun biglietto, solo quelle pallottole di piccole dimensioni, probabilmente calibro 22. Un chiaro segnale intimidatorio, forse un messaggio al silenzio legato a chissà quale pratica su cui la Regione ha lavorato negli ultimi tempi. Il fatto che i proiettili siano arrivati sia a Vesco che a Guccinelli fa pensare che il riferimento potrebbe essere al lavoro: entrambi hanno infatti deleghe per industria e occupazione. Ma entrambi sono anche spezzini e quindi non è escluso che si debba indagare in quella zona. Sulle buste, imbottite, di quelle usate per dischetti del computer, non c’era alcun timbro. Ma gli uffici della Regione sono certi che siano arrivate via posta. La digos, subito avvisata, ha sequestrato il materiale. Ora l’inchiesta passa in procura. Il prefetto Musolino ha chiamato sia Burlando che i due assessori per esprimere solidarietà. Altrettanto hanno fatto esponenti politici di ogni schieramento.
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Pallottole in Regione, Burlando: "Sono tranquillo, ma fatto inusuale"
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