Un forte cambio di mentalità: lo chiede il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, presidente della Fondazione del Carlo Felice ai lavoratori del teatro. "Perché - dice - il rilancio è possibile, ma non di fronte alle barricate di chi vuole a tutti i costi difendere privilegi ormai anacronistici. Il riferimento è al sindacato della Fials che ha attaccato il sindaco accusandolo di voler arrivare a licenziare i lavoratori. “Accuse che non posso accettare - risponde Vincenzi che denuncia i fischi e l’ultima aggressione ricevuta - Qui stiamo lavorando per far passare una nuova linea, per spiegare anche ai genovesi perché da una parte siamo costretti a ridurre il servizio dei bus, e dall’altra cerchiamo soldi per salvare il teatro. Ma serve maggiore responsabilità da parte di tutti”. Ecco perché si appella ai lavoratori stessi, affinché non si facciano condizionare da chi – dice – ha interessi diversi: "C'è bisogno di lavoratori consapevoli, che sanno di dover restituire alla città il loro lavoro e che quindi accettino di organizzarsi diversamente, di far costare meno il teatro. Purtroppo - dice Vincenzi - c'è invece chi urla contro l'ipotesi di cassa integrazione per tre mesi e dice che questo è l'anticamera del licenziamento. Ma chi sostiene questo racconta fandonie ai lavoratori, e lo fa perchè ha interesse affinchè non cambi nulla e arrivi qualche 'pantalone' di turno e finanzi l'andazzo di sempre. Ma 'pantaloni' non ce ne sono più". "Solo con un cambio di mentalità, pertanto - conclude Vincenzi - ce la possiamo fare, dal 2011, a rilanciare il teatro".
Da parte loro i rappresentanti del sindacato autonomo dello Snater rilanciano e chiedono di poter effettuare comunque il primo concerto della stagione sinfonica che era in programma per il 10 settembre, e che rischia di saltare. “Se però la fondazione dirà di no - spiega il leader del sindacato, Nicola Lo Gerfo - chiederemo di farlo autogestendoci: chiameremo noi un direttore d’orchestra, effettueremo noi il servizio interno e di biglietteria, ma vogliamo aprire il teatro alla città. Non vogliamo che rimanga chiuso”. Abbandonata l’idea maturata a caldo di occupare la struttura, potrebbe prendere campo quella dell’occupazione pacifica “ovvero per lavorare – dicono dall sindacato della Fials – visto che noi saremo comunque in teatro”. A sostegno della vertenza dei lavoratori del Carlo Felice si schierano gli ambulanti dell’Anval: in occasione della “Notte bianca” dell’11 settembre, promuoveranno una raccolta di fondi – un euro a persona – a sostegno del teatro. Per dare massima visibilità all’iniziativa, gli ambulanti utilizzeranno i loro banchi, specie quelli posizionati lungo via XX Settembre, sui quali collocheranno cartelli e manifesti. Come risposta, coro e orchestra del Carlo Felice ricambieranno la solidarietà portando la loro musica fuori dal teatro, per far conoscere quale patrimonio la città possiede, e che oggi rischia di perdere.
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