Politica

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Il governo Berlusconi " è in esaurimento", anche se non si sa il momento in cui la crisi si concretizzerà; nel frattempo il Pd deve avviare un dialogo per costruire un'alleanza di governo, e su questo piano ci si dovrà rivolgere anche all'Udc, mentre un confronto con Fini e Fli è indispensabile per la riforma elettorale e per bloccare la "deriva della democrazia" che il premier sta imprimendo. Questo il ragionamento fatto dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani, intervenuto ieri sera alla Festa Democratica di Genova a un dibattito. Bersani ha criticato le esternazioni di Berlusconi a Mosca: quando il premier "straparla all'estero" danneggia l'immagine dell'Italia, le da "uno schiaffo". D'altra parte non c'é da meravigliarsene, ha detto Bersani, vista la spregiudicatezza con cui si muove anche in Parlamento. La campagna acquisti per allargare la maggioranza "deforma la democrazia", e sarebbe ora "di non considerarla più normalità" di "non riderci più su". Inevitabile la domanda: che fare? Secondo Bersani il capolinea per Berlusconi è all'orizzonte, anche se non se ne conosce l'esatta distanza. E a questo proposito ha spiegato di lavorare a due livelli. Il primo è quello di una alleanza solida che "sia poi in grado di reggere il governo", e cioé con rapporti solidi, ben diversi dalla vecchia unione. Qui il dialogo è ad ampio raggio, e riguarderà tutte le forze presenti in parlamento, Udc compreso. Il confronto è anche con il Prc e il Pdci, anche se Bersani ha smentito categoricamente un accordo per il quale gli uomini di Ferrero e Diliberto dovrebbero trovare ospitalità nelle liste del Pd.