Cronaca

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Caro Direttore,
stimolato dall'intervento del dottor Marchesiello di alcuni giorni orsono su "Il Primo", mi sembrano opportune alcune precisazioni. L'opinione del dottor Marchesiello sul “caso Ist” è interessante, riprende alcuni “rumors” che corrono per Genova, ma offre un grave problema di tipo linguistico. L'uso della parola “privato” appare davvero poco chiaro. Mi spiego: il dottor Marchesiello parla di “privato” riferendosi, per fare dei nomi, al Galliera o all'Evangelico? Oppure parla di “privato” riferendosi alle pochissime strutture private,scarsamente considerate dall'attuale governo regionale (nonostante le ripetute promesse anche elettorali), ma, ad onor del vero, anche da quelli precedenti. Nel merito, non è un problema di piccola dimensione. E riguarda appunto i “rumors” sull'Ist, come la vicenda di alcuni mesi orsono dell'Evangelico, che prima si faceva carico della maternità di Voltri e poi, invece, si è preso il “pubblico” Voltri per soddisfare le pressioni di una forte componente della maggioranza che ha imposto una revisione del progetto iniziale. Se invece il dottor Marchesiello parla dei “privati” che investono in proprio, che concorrono a formare il PIL, che offrono occupazione, che pagano tasse, che soddisfano le richieste di un pubblico che, altrimenti, andrebbe in altre regioni, che sono soggetti a iter autorizzativi interminabili e controlli a tappeto, allora è davvero un altro discorso. Il problema vero della sanità ligure sono la burocratizzazione e la politicizzazione del pubblico e, con esso (ma nella stessa logica) la confusione tra “privati” veri che coprono una percentuale microscopica dell'offerta (unica regione italiana) e “privati” di altro tipo. Che con la politica vanno invece d'accordissimo.

*Vicepresidente Confindustria Genova