Politica

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Certo che è un mondo curioso. Un signore si fa eleggere nel Pd sei mesi fa, becca un sacco di voti di preferenza (bravo!) e se ne va ad occupare il comodo e ben remunerato posto di consigliere regionale. Diciamo oltre diecimila euro al mese? Chi guadagna oggi questa cifra? Pochi. Se volessimo fare i qualunquisti (e ne ho una gran voglia in questo caso) diremmo: andate a dirlo agli operai di Fincanteri. Bene, ma la politica è così e sembra molto difficile cambiarla quando si tratta di mettere le mani in tasca a qualcuno. Andiamo avanti. Il signore in questione non solo diventa consigliere, ma è tanto stimato che viene nominato assessore dal presidente e non un assessorato del cavolo, ma di primissimo piano per la Liguria: le infrastrutture. Traducendo: Terzo valico, Gronda, tunnel della Fontanabuona, autostrade eccetera. Poi succedono alcune cosette. Robetta di politica, di partito, insomma, qualcuno sale e qualcun altro scende, c’è chi vince e chi perde dentro le gerarchie partitiche e lo stesso accade nel Pd. In particolare nell’area del Tigullio. Non basta. C’è una presa di posizione del Nostro di frenata nei confronti della Gronda che va contro quanto ormai stradeciso con tanto di débat public e contro la linea tracciata dopo annose difficoltà dal sindaco di Genova, che, guaradacaso è dello stesso partito del Nostro. Il Pd si innervosisce (finalmente ha dato un segno di vita!) e richiama all’ordine l’assessore. L’assessore si dimette da assessore.

Bravo: scelta corretta e dignitosa. Coerenza, diremmo.

Macché Non solo se ne va dall’assessorato ma lascia anche il partito! Cambia casacca, cioè, copiando alcuni colleghi romani di sinistra e di destra che in questi tempi cambiamo casacca con una velocità difficilmente misurabile. E dice: il Pd è un partito bloccato.

Ma come? Sei mesi fa era un partito sbloccato, fluido, fresco e fragrante? Tutto è successo in sei mesi? Sei mesi così devastanti da bloccare un partito?

Francamente non ci convince. Non poteva, il Nostro, accorgersi del blocco del Pd sei mesi fa? Quindi, o non candidarsi per questo partito e andarsene e  sceglierne un altro meno bloccato? No. E’ stato eletto coi voti del Pd, ma lo ha lasciato passando al Gruppo misto e spara addosso alla sua vecchia tessera.

Ho letto su un giornale che il Nostro, lasciando il Pd non è nemmeno più obbligato a versare al partito una parte del compenso (diecimila euro) di consigliere. Ma non voglio fare dei brutti pensieri. Mi basta tutto il resto per capire come mai tanti giovani non comprendono la politica e non vanno a votare.