Cronaca

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Quello che è successo in consiglio comunale è il segno dei tempi. La maggioranza di sinistra, almeno in gran parte, non c’era. Assente. "Assente per shopping", ha commentato amaramente la sindaco. Sei del Pd. Due dell’Idv con doppio incarico traslocati da Palazzo Tursi al grattacielo della regione.

E il consiglio comunale che doveva discutere e votare il bilancio, il più importante documento dell’amministrazione, che si scioglie come ha fatto la neve dei giorni scorsi. Pensate che cosa sarebbe successo se invece del Pd ci fosse stato il vecchio Pci, con quei consiglieri e funzionari che sapevano prevedere i voti sezione per sezione e che mai si sarebbero fatti prendere in castagna da una disorganizzazione come quella attuale. C’era un atteggiamento diverso nei confronti della “cosa pubblica”, di grande rispetto, di senso dello stato anche quando lo “stato” era il Comune, di ruolo da rispettare, di peso del mandato ricevuto dai cittadini-elettori. E c’era una severità a sinistra ma anche a destra per cui non si poteva sgarrare nelle azioni ufficiali ma anche in quelle ludiche.

Un giorno al vicesindaco comunista Giorgio Doria, di tanto illustre famiglia, un consigliere venne ad annunciare che l’equipaggio genovese era arrivato secondo al palio delle repubbliche marinare, sorpassato da Venezia. Doria non si scompose ma sibilò: “Se fosse ancora vivo il mio antenato vi farebbe frustare”. Non scherzava davvero.