Cronaca

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A Ciro De Crescenzo bastava un’occhiata per distinguere un Rolex vero da uno falso. Ma ad essergli fatale è stato un Patek Philippe, orologio di grande valore che lunedì sera è stato portato via dal polso dell’imprenditore genovese Paolo Messina al rientro a casa in corso Italia. De Crescenzo, 30 anni, con un mandato di cattura per il reato di rapina, sposato con due figli e altri due in arrivo è stato così arrestato in serata dopo il colpo e al termine di un lungo inseguimento in scooter nelle strade di Genova. Al momento del fermo sulle alture di Sestri Ponente si è sbarazzato della pistola a salve e  ha subito puntualizzato la sua strategia difensiva. “Ha detto di essere un appassionato di orologi e che non ha mai fatto male a nessuno” ha raccontato il vice dirigente della squadra mobile di Genova Alessandra Bucci. E’ lui dunque uno degli esponenti della banda del Rolex che nelle ultime settimane solo nel capoluogo ligure aveva colpito otto volte.  De Crescenzo addosso aveva un biglietto del treno. Arrivava dal quartiere Chiaia di Napoli con i complici, tutti specializzati in materia, e attivamente ricercati. Nel mirino altri colpi nel Nord Italia come quello compiuto qualche giorno fa a Milano ai danni dell’ex calciatore blucerchiato Bettarini. Le vittime infatti venivano scelte in base a certi requisiti. “La prima scelta avveniva individuando auto di grossa cilindrata – ha dichiarato Alessandra Bucci – poi avveniva il pedinamento generalmente con due scooter. Una volta sotto casa della vittima si consumava il colpo con una pistola caricata a salve”. L’operazione di polizia contro la banda del Rolex, arrivata dopo l’arresto del rapinatore della valbisagno, conferma l’impegno della squadra mobile genovese ora mirato anche a sventare le rapine agli uffici postali. “In accordo con il questore – ha concluso la vicedirigente della squadra mobile di Genova – abbiamo potenziato i presidi sul territorio. L’obiettivo è di arrivare ad arresti in flagranza di reato”.