Cronaca

1 minuto e 27 secondi di lettura

"Se Tirreno Power non accetterà la proposta della Regione Liguria per l'ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure e si andrà alla rottura con questa azienda, la possiamo sostituire nel giro di 10 minuti". Secca la dichiarazione deI presidente della Regione Claudio Burlando, nell'ambito di un incontro con lavoratori e sindacati riguardo l'offerta di Tirreno Power, al quale il presidente ha aggiunto un nuovo punto sulla trattativa. L'incontro, a  margine del Consiglio regionale, e al quale erano presenti il presidente del Consiglio Monteleone e i capi gruppo, ha avuto a tratti toni accesi. Il presidente Burlando ha infatti precisato che "l'offerta è importante ma occorre tenere conto di uno dei più importanti comprensori turistici della Liguria e che si andasse alla rottura con questa azienda la possiamo sostituire nel giro di 10 minuti". Preoccupazioni invece da parte dei rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, della categoria degli elettrici e dell'Ansaldo, riguardo ai probabili ostacoli che l'investimento da 800 milioni di euro proposto da Tirreno Power a Vado possa incontrare.  "Il progetto ha ricevuto il via ministeriale e la Regione non deve porre ostacoli". Il presidente della Giunta ha inoltre sottolineato che "la vicenda è complicata. La piattaforma Maersk di Vado porterà 660 nuovi posti di lavoro. L'abbiamo accettata nonostante il totale dissenso dell'attuale amministrazione comunale, ma basandoci sull'accordo stipulato con la precedente. Per quanto riguarda i nuovi impianti proposti da Tirreno Power - ha aggiunto Burlando -, la situazione è diversa: hanno ottenuto la Via nazionale ma è necessaria anche quella regionale e noi non siamo d'accordo perché andrebbe ad incidere pesantemente sulla salute degli abitanti di Vado e Quiliano".