Lo scorso 24 marzo su Il Primo scrivevo di Silvio Berlusconi, la politica e il fattore “C” elencavo, con assoluto rigore di cronaca, una serie di eventi negativi che hanno impedito al Cavaliere, dal 2001 ad oggi, di realizzare alcune importanti iniziative inserite nei suoi programmi elettorali. Tra esse spiccava per audacia il progetto di ritorno al nucleare in Italia. Solo per memoria scrivevo: “Contemporaneamente alla crisi Libica esplode la polemica sul ritorno al nucleare in Italia, (un progetto ambizioso che il Governo aveva avviato con il Ministro Scajola e per il quale, forse, ha scatenato contro di lui le ire di qualcuno...). Poi , il diavolo fa le pentole e non i coperchi. A seguito del tremendo terremoto e il successivo tsunami in Giappone e all’esplosione della centrale nucleare di Fukuschima tutto viene rimesso in discussione e il progetto del ritorno al nucleare in Italia viene “congelato” almeno per 12 mesi. Concludevo: “Chissà forse definitivamente ibernato”. Quasi profeticamente abbiamo una conferma. Al Senato è stato approvato un emendamento del Governo al decreto legge Omnibus, (insomma un Decreto che contiene di tutto e di più..) che recita così: ''Abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari'. E'questo il titolo dell' emendamento al decreto legge omnibus presentato “allo scopo di acquisire ulteriori evidenze scientifiche sui profili relativi alla sicurezza nucleare tenendo conto dello sviluppo tecnologico e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare''. Bingo!!
L'emendamento, dopo aver definito nel dettaglio i vari punti da abrogare del testo del governo sulla moratoria nucleare per un anno, riafferma che ''entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge il Consiglio dei ministri adotta la strategia energetica nazionale nella definizione della quale il consiglio dei ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione Europea e a livello internazionale in materia di scenari energetici e ambientali''. Si sposta sempre di un anno la valutazione alla luce anche degli stress test che fra breve saranno effettuati in Europa della praticabilità del ricorso a varie fonti energetiche.
Ma la realtà vera è che, il Governo, dopo aver negato l’election day che avrebbero consentito di accorpare le elezioni amministrative e i referendum, (che avrebbe consentito un risparmio di trecento milioni di € destinandoli magari alla cultura..) tenti di disinnescare la problematica del nucleare, oggi molto sentita tra i cittadini, tentando di abbassare l’interesse sui referendum di giugno, che prevedono, oltre al nucleare, anche, ma che strano.... l’abolizione della legge sul legittimo impedimento. Traspare evidente una certa paura e preoccupazione che la politica sulla giustizia, che è di fatto da diversi mesi è l’unico problema dell’esecutivo, potrebbe essere sconfessata dagli elettori, cercando di non far raggiungere il “quorum”necessario perché gli stessi sia ritenuti validi. Tutto questo con buona pace dei progetti di sviluppo per Genova e la Liguria attraverso l’impegno di Ansaldo Energia nel settore nucleare e gli sforzi di Claudio Scajola...che forse gli sono costati cari.
IL COMMENTO
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