Frenata di Giuseppe Bono: l'amministratore delegato di Fincantieri, in una nota di ieri sera, ha affermato la disponibilità a firmare l'accordo di programma per Genova, ma a condizione che lo stabilimento non sia solo destinato alle costruzioni navali. Le linee del piano elaborato da Fincantieri "non sono da intendersi come un prendere o lasciare". Le parti si sono date appuntamento il prossimo 6 giugno per la consegna del Piano da parte dell'Azienda con l'obiettivo di approfondire sia quanto esposto dalla stessa sia le valutazioni del Sindacato, proseguendo quindi una trattativa con l'obiettivo di pervenire possibilmente a soluzioni condivise". Dal ministro Paolo Romani, intanto arrivano rassicurazioni: "Sestri Ponente non chiuderà", ha detto il titolare del minsitero delle attività produttive, spiegando che per la Liguria c'é un accordo di programma, per il quale è vicina la firma, che prevede lo stanziamento di 300 milioni di euro. "Sarebbe follia", secondo Romani, "chiudere uno stabilimento dove si investono 300 milioni". "Per quanto riguarda il cantiere di Sestri - si legge sulla nota di Bono - l'Azienda conferma che è pronta a firmare l'Accordo di Programma per Sestri Ponente, come pattuito con tutti gli altri Enti coinvolti, e che utilizzerà le opere previste secondo le esigenze del proprio Piano Industriale, come più volte ribadito alle Istituzioni. Qualsiasi decisione, come da prassi, verrà ovviamente presa a valle delle trattative in corso".
Cronaca
Fincantieri, frenata dell'azienda: "Piano non categorico"
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