Cronaca

1 minuto e 2 secondi di lettura

"Avevamo deciso di vederci, per avere un rapporto sessuale. Ma per tre volte don Seppia ha poi disdetto gli incontri". Questa la dichiarazone del 16enne di origine albanese che inchioda l'ex parroco di Sestri Ponente, accusato per questo di induzione alla prostituzione. "Mi aveva offerto i soldi e poi la cocaina. Ma io - ha raccontato il ragazzo ai carabinieri del Nas di Milano - volevo solo i soldi. Poi però, ogni volta che dovevamo vederci, mi diceva che aveva troppi impegni e così l'incontro è saltato". Le avances di Don Seppia sono proseguite fino a maggio. Durante l'ultimo interrogatorio il sacerdote si è difeso affermando che le telefonate e gli sms li scriveva nel delirio da cocaina, di ossessione, ma poi da lucido lasciava perdere. La  vicenda  del bacio al chierichetto della chiesa dello Spirito Santo, sarebbe stata inoltre ridimensionata da violenza a tentativo di violenza dopo le dichiarazioni della vittima: "Non mi ha baciato, ha provato a farlo ma io mi sono spostato e mi ha solo toccato il fondoschiena". I genitori del chierichetto hanno comunque sporto denuncia contro il parroco, per le presunte molestie e i danni morali subiti dal figlio.