Politica

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Il progetto sul lavoro presentato dal Pd a Genova ha avuto tiepida accoglienza da parte degli esperti perché è stato giudicato soprattutto una proposta politica rivolta a quel blocco sociale costituito da giovani, paraoccupati, precari, pensionati e donne che si sono dimostrati elettori fondamentali. Sottotraccia al convegno sul lavoro è corso il tema delle primarie, il Pd vuole rivedere alcune procedure a livello nazionale ma a tenere banco a Genova è stato il caso Vincenzi. Il Pd ha commissionato uno, o forse due, sondaggi dai quali si misurerà la popolarità del sindaco e la sua tenuta alle amministrative del prossimo anno. Il segretario nazionale Bersani ha tentato, pare con successo, di ricucire lo strappo con Beppe Pericu. Il Pd non può permettersi di andare al ballottaggio per il Comune di Genova. Il nodo difficilissimo da sciogliere è come arrivare a una dignitosa uscita di  scena di Marta Vincenzi, se questa sarà la conseguenza dei sondaggi. Uscita che non può passare attraverso le primarie se non come ultima ratio, checché se ne dica soprattutto da parte di chi non ama il sindaco e si fa guidare dall’antipatia e non da valutazioni politiche. Il Pd non può pubblicamente massacrare il suo sindaco uscente come primo passo verso elezioni vittoriose. Sarebbe una strategia ben strana. E’ qui che si misura la capacità della dirigenza di un partito. Per Fincantieri ci vuole una sponda della committenza pubblica, una normativa europea ma comunque ci vuole anche un piano industriale", dice Bersani secondo il quale di certo non deve trattarsi del piano "non potabile che è stato ritirato ma un piano che dia una prospettiva per i prossimi anni. Il fatto che non ci sia più un piano così disastroso - aggiunge Bersani - non vuol dire infatti che non ci sia bisogno di un piano".