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Comincia oggi a Roma l'ultimo atto (sportivo) dell'inchiesta sul calcioscommesse scattata il primo giugno dalla Procura di Cremona. Sul banco degli "incolpati" ci sono 18 società (2 di serie A, 3 di B, 11 di Lega Pro e 2 della Lega Dilettanti) e 26 tesserati, fra giocatori, ex atleti, presidenti e dirigenti. In mattinata prima decisioni: il Chievo ha patteggiato 80000 euro di ammenda per il coinvolgimento di Stefano Bettarini, tesserato dalla società clivense come uomo immagine. Il calciatore dell'Ascoli Vittorio Micolucci, che ha collaborato con la Procura Federale, ha invece patteggiato un anno e due mesi. Ci sono poi le istanze delle società che si ritengono parti terze: ammesse quella del Monza, della Triestina, dell'Alto Adige, del Frosinone, respinta quella del Varese che chiedeva il ripescaggio in caso di retrocessione dell'Atalanta).

Nel pomeriggio anche l'ex calciatore Gianfranco Parlato ha chiesto il patteggiamento e Palazzi, prendendo atto della sua collaborazione, ha proposto 3 anni di squalifica (la richiesta senza "sconti" sarebbe stata di 5 anni). Per Stefano Bettarini c'è già l'accordo tra Procura e difesa per 1 anno e 2 mesi. Per Furlan è stata riproposta l'istanza patteggiamento a 6 mesi, con il consenso di Palazzi. Un anno per Tisci e Zaccanti. Ha chiesto il patteggiamento anche Gibellini (dirigente del Verona). Dopo queste prese di posizione la Commissione Disciplinare si è di nuovo riunita in Camera di Consiglio.

Sono state accettate tutte le proposte di patteggiamento: 3 anni di squalifica a Parlato e Tuccella, 1 anno e 2 mesi a Bettarini, 1 anno a Zaccanti e Tisci, 6 mesi a Furlan, 5 mesi e 10mila euro di ammenda a Gibellini. Bellavista ha deciso di ricusare la Commissione Disciplinare per i motivi espressi in mattinata dal suo avvocato Chiusolo.