Economia

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Ci ha tradito anche questa estate senza sole. In un anno, ha detto il ministro dell’economia Giulio Tremonti,  è cambiato il mondo e ha annunciato un autunno di lacrime e sangue. In un mese, nel piccolo della nostra politica genovese e ligure, è cambiato il mondo: il riposizionamento dei partiti sul piano nazionale, la necessità di prepararsi a un rientro indossando l’elmetto per difendersi dai tagli a welfare e servizi, sta facendo sì che anche i politici locali debbano rivedere, come amano dire loro, le “priorità”. In altre parole in casa Pd continuare a litigare sui nomi, sulle primarie sì primarie no, sulla presunta antipatia del sindaco Marta Vincenzi,  appare sempre più la contemplazione dell’ombelico e avrà la conseguenza di disgustare un elettorato che aspetta con ansia l’autunno per capire di quanto si ritroverà più povero. O il Partito democratico smette di vagolare e ricandida Vincenzi, nell’ ottica di una politica di emergenza, o si deve decidere a chiarire alla svelta i suoi rapporti con la sindaco, trovare una soluzione alla sua uscita di scena, e indicare il nuovo candidato. Altre soluzioni di finta democrazia sono assai rischiose. “Troppi candidati nessun candidato” ha commentato Rosario Monteleone, presidente del consiglio regionale  Udc, parlando delle primarie del Pd. Appunto.