"Rispettoso cordoglio ai familiari ed ai parenti delle vittime, in relazione a quello che sembra essere oramai il drammatico epilogo della vicenda relativa alla collisione avvenuta ieri mattina". In un comunicato i vertici della compagnia genovese Ignazio Messina esprimono dolore dopo che una loro nave, la Jolly grigio, ha avuto una collisione con un peschereccio al largo di Napoli, con un bilancio di due dispersi, e dopo che è emerso che i due membri dell'equipaggio arrestati erano positivi al test antidroga. La compagnia Messina dichiara di essersi subito messa a totale disposizione di tutte le autorità competenti e auspica "anche in relazione a quelle che sono le odierne notizie emerse da fonti di stampa, che gli esiti delle indagini e delle verifiche accertino e facciano sì che venga reso noto quanto realmente ed oggettivamente accaduto per capirne le cause ed ai fini della determinazione delle relative responsabilità". In una conferenza stampa l'ammiraglio Domenico Picone, comandante della Capitaneria di porto di Napoli, ha confermato la positività di uno dei due arrestati al narcotest: Maurizio Santoro, 47enne genovese, marinaio di guadia. Ora i due arrestati - Santoro e Mirko Serinelli, 24enne di Brindisi, terzo ufficiale - devono rispondere di omicidio colposo plurimo e di naufragio colposo. L'ipotesi che a determinare la collisione tra le due unità sia stato l'effetto della droga resta quella principale, ma l'ammiraglio Picone non ha escluso che all'impatto possano avere contribuito manovre errate o il mancato rispetto di norme di sicurezza. "Rivolgo un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e alle istituzioni tutte perché al più presto trovino e restituiscano i corpi di Vincenzo e Alfonso che una madre e una moglie possano piangere. Noi siamo gente povera che non può permettersi di pagare i mezzi per il recupero dei nostri cari. Signor Presidente, ci aiuti... I morti non devono avere degna sepoltura?". Lo dice tra le lacrime Anna Gaudino, la zia di Vincenzo e Alfonso Guida, padre e figlio, ancora dispersi a seguito dell'incidente del peschereccio in mare. Nell'abitazione dei Guida in via Achille Consiglio a Ercolano (Napoli) sono radunati i parenti e gli amici più stretti in attesa di notizie.
Cronaca
Collisione nave-peschereccio, uno degli arrestati positivo al narcotest
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