Cronaca

31 secondi di lettura
I giudici della corte d'appello di Genova hanno confermato tre anni e sei mesi di reclusione per una donna accusata di circonvenzione d'incapace perché, con la scusa di fare compagnia a una signora anziana, si fece sottoscrivere una procura generale per avere cointestati i conti correnti dai quali avrebbe prelevato del denaro. La stessa pena era stata chiesta dal pg Luigi Cavadini Lenuzza. I fatti risalgono al 2004 quando l'imputata era una studentessa poco più che ventenne che si era presa carico di fare compagnia, gratuitamente, a un'ottantenne che viveva sola. Secondo l'accusa la giovane avrebbe avuto modo di utilizzare bancomat e carta di credito.