Politica
Candidato pagante
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Francesco De Simone segretario provinciale dell’Italia dei valori chiede in un ’intervista che chi intende candidarsi alle primarie del centrosinistra per la carica di sindaco di Genova versi a fondo perduto (a chi?) 30 mila euro. “A dimostrazione della serietà delle sue intenzioni” spiega e aggiunge che chi si presenta avrà sicuramente “due o tre sponsor importanti” alle spalle che potranno rifornirlo dei 30 mila euro. Se non siete ancora caduti dalla sedia dopo aver letto questa proposta è solo perché ormai nulla più ci scuote, nulla più ci indigna, ci sembra che ormai i politici possano fare qualunque dichiarazione senza pagare pegno. I primi candidati al Parlamento dell’allora Forza Italia dovevano impegnarsi a spendere almeno 50 milioni di lire nella campagna elettorale propria e del partito (notizia variamente smentita e variamente confermata dagli interessati se trombati alle elezioni), secondo il principio che, comunque, essere eletti era una bella ricompensa, anche economica. Quello che disturba nella proposta di De Simone è la traslazione del modello berlusconiano – solo se sborsi dei soldi sei “costretto” a impegnarti, se scendi in politica devi avere degli sponsor paganti – proprio nell’Idv che dell’anti-berlusconismo fa la sua bandiera. O, sarebbe meglio dire, è Antonio Di Pietro che fa dell’anti-berlusconismo la sua bandiera. Cosa faccia il partito, invece, ancora non si è capito. De Simone ne è la prova.
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