Recentemente Fabio de Luigi e Claudio Bisio sono stati protagonisti di un film incentrato sui rapporti di coppia che nascono, si infrangono, si ricompongono. E se l’amore non è l’essenza principale del football, poco ci manca. Il titolo della pellicola era “Ex”, e scorrendo le rose di Genoa e Parma, ci si accorge che i fidanzamenti incrociati tra Ducali e Grifoni si sono ripetuti a dismisura.
Nell’Emilia hanno sicuramente il palato fino in materia di portieri: da Buffon a Frey, con il francese che quest’anno ha scelto di sposare la causa rossoblu, seguito a braccetto dal compare Lupatelli.
Fascia mancina protagonista, con un pericoloso incrocio a tre: Moretti e Antonelli hanno un passato gialloblù, mentre oggi Modesto, titolare fisso degli 11 di Colomba, si toglie qualche sassolino nei confronti del suo passato: da buon “ex” dal dente avvelenato, forse si è dimenticato delle prestazioni poco confortanti che hanno portato alla rottura con la società Genoa.
Un giovane Cesare Bovo approdava nel 2004 nella città di Verdi, e oggi respira per la seconda volta l’aria di Mazzini. Percorso inverso invece per Alessandro Lucarelli, titolare nell’anno del ritorno dei grifoni in massima serie.
Tanti lampi di classe quanti sono stati gli infortuni: questa la storia di Palladino al Genoa, che oggi corre sulla fascia dello stadio Tardini.
“che coppia!” potrebbe essere il commento nei confronti dei due bomber di Colomba: poca fortuna invece per uno degli attaccanti più forti della storia, Hernan Crespo, che sotto la nord ha messo a segno solo 5 reti; 4 misere segnature per il suo compagno di reparto Floccari.
Dunque curioso record per due squadre che raramente hanno dimostrato affetto reciproco: i due presidenti Preziosi e Ghirardi ne sanno qualcosa.
Con le dimissioni del sindaco Vignali, chissà se anche il pericolante Franco Colomba non risenta del momento di confusione che sta coinvolgendo Parma. La ricetta vincente? ovviamente la vendetta degli ex.
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità