La drammatica crisi di Fincantieri è figlia della totale assenza di una qualche idea di politica industriale strategica del Governo non solo nel settore della cantieristica ma più in generale nelle politiche di sviluppo dell’Economia del Mare che vale oltre il 4% del PIL nazionale. Non è un caso che per l’ennesima volta il Ministro Giulio Tremonti abbia rigettato e frustrato le aspettative di quanti vedono nell’autonomia finanziaria dei Porti la vera possibilità di sviluppo, alla faccia dei tanto sbandierati progetti di federalismo fiscale e di autogestione tanto cari a questa maggioranza. E non è un caso che proprio oggi un grido d’allarme in tal senso si sia levato anche dall’Assemblea di Confitarma l’associazione degli Armatori.
Le troppe promesse, le incoerenze comportamentali, le incertezze, le indecisioni che nel tempo si sono succedute, le ambizioni, spesso nemmeno troppo celate di un pezzo dell’attuale maggioranza di governo di favorire i territori del Nord-Est rispetto alla Liguria, hanno portato ad una situazione che rischia davvero la tenuta democratica della nostra città e della regione. Ai lavoratori di Fincantieri va la nostra solidarietà e la nostra vicinanza in questa dura sfida per la “sopravvivenza”.
E’ necessario agire subito! Non si può perdere in Liguria un pezzo importante della storia industriale del nostro Paese. E’ fondamentale investire nel potenziamento del Cantiere di Sestri Ponente ma è altrettanto urgente definire un vero piano strategico industriale per la cantieristica nazionale. In questo settore Italia Futura ha già presentato alcune proposte concrete ovvero:
• stimoli alla domanda attraverso incentivi ed eco bonus per rinnovare la flotta, soprattutto high-tech, anche in relazione alle nuove norme ambientali;
• promuovere la proposta UE di “qualifiche verdi” per i lavoratori (e i cantieri) di settore
• differenziarsi ulteriormente dalla concorrenza a basso costo dei cantieri del Far East puntando su ricerca e sviluppo;
• accesso al credito con schemi e strumenti di finanziamento per il settore, sfruttando la disciplina comunitaria del 2008 in materia di aiuti di Stato per la tutela dell'ambiente adottando anche piani di assicurazione e finanziamento del credito all’export al livello di Francia e Germania;
• riconoscimento della necessità di un parziale piano di riconversione industriale con contenimento dei costi del downsizing, accompagnato da interventi di protezione dei lavoratori, evitando di scendere sotto la necessaria massa critica;
• diversificare il business ad esempio con la produzione di energia off-shore.
Italia Futura Liguria è pronta a dare il suo contributo e a fare la sua parte ed è affianco dei lavoratori di Fincantieri in questo momento drammatico per il futuro di tante famiglie.
*Direttore Italia Futura Liguria
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