Claudio Scajola da più di un anno sta lavorando alla rigenerazione del pdl ex Forza Italia, con l’idea di dare vita a un nuovo partito o movimento o “cosa” come era di moda dire alcuni anni fa, che sia una casa per tutti i moderati, sia quelli di destra che quelli di sinistra. Il suo è un lavoro da vecchio notabile democristiano: certosino, lento quanto occorre, meticoloso, fitto di incontri e scambi di opinioni, ma con un obiettivo certo e raggiungibile. L’idea era di proporre la sua strategia dopo l’uscita di scena di Silvio Berlusconi e una buona parte dei suoi uomini, soprattutto quelli che operano in Liguria a ponente e non, si stava preparando a questo passaggio.
Poi la situazione è precipitata e il carisma del leader è scivolato in basso, con una velocità inattesa nella sua continua rapidità. A questo punto il piano A di Scajola ha subito un’accelerazione ed è entrato in movimento il piano B. Che è opiù o meno le stesso di quello A solo che deve fare i conti con un Berlusconi che c’è, che non si è ancora fatto da parte e che non ha la minima intenzione di fare il passo indietro che gli chiede da quando è nato Pierluigi Bersani.
Per tutto questo Scajola che non è sicuramente una crocerossina della politica non è nemmeno un congiurato e la sua iniziativa non è una congiura. Le congiure erano il pane quotidiano dei democristiani, ma ora l’atmosfera è cambiata. Scajola e i suoi più quelli di Pisanu non congiurano ma chiedono il cambiamento mettendoci la faccia e andando a parlarne in un ristorante che non è una trattoria del testaccio ma un ristorante con tanto di vetrine nella Galleria Garibaldi nel cuore di Roma, locale che si trova se non sbaglio davanti alla sede di Italia dei Valori ed è frequentato proprio da molti esponenti dipietristi. Ora sarebbe stato davvero ingenuo se Scajola avesse voluto congiurare davanti al ristorante dell’ex magistrato Di Pietro.
Scajola è tornato dopo la vicenda non ancora chiusa della casa con vista sul Colosseo. E’ tornato alla ribalta giocando tutte le sue doti di organizzatore. Se Berlusconi sottovalutasse questa sua iniziativa farebbe un grosso errore.
IL COMMENTO
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