Cronaca

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E' morta dopo essere stata allontanata dal capezzale della sua padrona ormai in coma irreversibile: protagonista è un cane pastore femmina di sette anni che dopo aver vegliato sulla malattia della sua anziana amica per una settimana, non ha retto alla separazione. E' successo a Bordighera, riviera di ponente. Non ha guaito quando l'accalappiacani è andato per portarla al canile, né si è lamentata nel tragitto a bordo del camioncino lungo i tre chilometri di strada che l'avrebbero separata per sempre da Renata, la sua adorata compagna che ormai 91nne stava vivendo le sue ultime ore. Ma quando l'operatore ha aperto la porta del furgone, la cagna ha guardato dritta davanti a sé, ha emesso un rantolo ed è caduta morta. Nella sua vita, ha raccontato il veterinario dell'animale al presidente della Lega per la difesa del Cane di Ventimiglia Danilo Roda che è stato testimone della vicenda, la cagna non aveva conosciuto né collare né guinzaglio perché la sua padrona l'aveva allevata sin da cucciola alla libertà di uno spazioso giardino dove era cresciuta anche in compagnia di un altro pastore tedesco, un maschio, suo coetaneo, morto lo scorso anno. Dopo quel lutto, in quella bella casa di Bordighera, dalla facciata un po' sbrecciata, erano rimasti lei, la sua padrona e la badante, che in questi ultimi giorni ha più volte tentato di convincere l'animale a mangiare almeno un biscotto. Ma la cagna, che godeva di buona salute, dopo il ritorno di Renata dall'ospedale era apparsa subito sofferente, come se, ha detto Roda avesse sentito l'odore della morte. Per una settimana l'animale ha scelto di restare accoccolata a fianco del letto della donna con cui aveva vissuto i suoi momenti più felici, ostinata a ricambiare così chi aveva premiato la sua fedeltà con tanto affetto. Fuggiva via, rifugiandosi nel giardino, solo quando qualche volto a lei sconosciuto entrava in casa. Ma non appena l'intruso si allontanava tornava lì, al capezzale di Renata, da dove l'accalappiacani l'ha strappata trascinandola via col laccio.