Cronaca

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Il consiglio comunale di Genova è iniziato con un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell'alluvione del 4 novembre, poi il presidente dell'assemblea Giorgio Guerello ha ringraziato gli angeli del fango e i soccorritori che hanno aiutato Genova provenienti da tutta Italia. Poi ha preso la parola il sindaco di Genova Marta Vincenzi: "Quello che è accaduto nella nostra città segnerà la storia e ha segnato anche la mia in modo irreversibile, perchè nell'assumere l'incarico di sindaco ho anche accettato di assumere anche i dolori e le responsabilità. Di quegli errori che possono essere stati commessi in quelle ore sento la responsabilità e non vogliono accusare nessuno. Dobbiamo rimetterci in piedi, ma intanto quello che è stato fatto, tutte le carte che sono state scritte, vengono messe a disposizione della magistratura. Ho scelto coscientemente di andare laddove ci sono state contestazioni. Credo che però non sia il diritto da parte dei media individuare nel sindaco un capro espiatorio. Io non ho immediatamente pensato a cosa comunicare. Ho risposto con stanchezza e dolore. Poi ho pensato anche a riordinare le risposte e a comunicarle". Il sindaco ha poi parlato della questione scuole aperte: "Dalle previsioni non si poteva immaginare un evento meteorologico così straordinario da poter poi essere qualificato come tempesta tropicale. Se il Comitato di protezione civile mi avesse chiesto di firmare un'ordinanza di chiusura delle scuole, probabilmente l'avrei fatto. Se ci sono responsabilità, sarà la Magistratura a dirlo. Ci mettiamo a loro completa disposizione senza che loro ce l'abbiano chiesto perché lo dobbiamo alle vittime, alle famiglie, alla città tutta, alle istituzioni e al senso dello Stato. La lezione che dobbiamo fare nostra è che l'unico provvedimento che avrebbe potuto salvare la vita della persone sarebbe stato l'evecuazione in tutta la Regione delle zone a rischio. A Genova sarebbero state 110 mila persone più tutti gli operatori economici".