GENOVA-Mesi di sole e allarme caldo, dell’acqua neanche l’ombra. La siccità si sta abbattendo sul Nord Italia con diverse regioni come Piemonte e Lombardia già in stato d'allarme dove in oltre un centinaio di Comuni nella zona della Pianura Padana sono già scattati i primi provvedimenti emergenziali, con il razionamento dell'acqua e autobotti per la distribuzione. La situazione non migliora però spostandosi più in basso sulla cartina, in Liguria.
"Dall'inizio del 2022 ha piovuto molto poco in Liguria, da gennaio a oggi abbiamo avuto poche giornate di pioggia con pochi millimetri di acqua caduta" spiega a Primocanale Francesca Giannoni, responsabile del centro meteo Arpal. "È un problema legato a tutto il territorio, i numeri mostrano che sta piovendo davvero poco dall’ imperiese allo spezzino. L'ultima volta che ha piovuto in modo diffuso su tutta la Regione era il cinque maggio, a Genova abbiamo registrato solo 4,6 millimetri d'acqua".
E i problemi iniziano quando si analizzano i dati di quello che viene definito "inverno meteorologico", il periodo di tre mesi che comprende dicembre, gennaio e febbraio. “La stagione è stata caratterizzata da un’anomalia di pioggia negativa assai significativa", si legge nel report di Arpal, dal quale emerge che nell'inverno meteorologico 2021/2022 "ha dominato la siccità, salvo qualche sporadica spolverata sui rilievi", e che dopo le piogge registrate verso l'8 dicembre "si registra un'assenza di fenomeni precipitativi quasi fino alla fine di febbraio". Dai dati emerge infatti che nel capoluogo le piogge sono state il 72% in meno rispetto alla media.
E mentre nel 2021 le precipitazioni erano state abbondanti con quantitativi superiori a quelli attesi sia sul genovese che sul medio levante, dove i valori erano arrivati anche a +150%, nei report di Arpal del 2022, non si trova nessun ‘+’. Le anomalie registrate, che si calcolano in base a quanto sta piovendo rispetto alla media delle precipitazioni calcolata su un periodo di riferimento, hanno tutte un meno davanti. "Registriamo da mesi ormai anomalie negative. Queste medie vengono calcolate su base almeno trentennale e si può dire che nel 2022 sta piovendo molto meno rispetto a quanto previsto", spiega Giannoni.
Meteo in Liguria, weekend di sole e caldo: le previsioni-LA NOTIZIA
Le previsioni, intanto, non sembrano essere delle migliori per agricoltori e allevatori: "Per questa settimana - spiega la responsabile del centro meteo - non c’è nessuna perturbazione all'orizzonte". Poca pioggia e alte temperature, comunque, in tutto il Nord Italia. Se la siccità dovesse continuare a persistere, "l'alternativa è chiedere un intervento al Governo affinché sia dato ordine ai territori con laghi e montagne di far prevalere l'utilizzo di acqua per uso umano e agricolo rispetto a quello energetico", ha detto il coordinatore della Commissione politiche Agricole delle Regioni, Federico Caner, sottolineando che la questione non è ancora stata dibattuta e "sarà un tema da affrontare prossimamente".
A testimoniare i problemi in Liguria legati alla siccità è stato un allevatore dell'Imperiese, che ai microfoni di Primocanale ha raccontato l'incubo che sta vivendo: le sue mandrie in alpeggio sono adesso a rischio sopravvivenza a causa della poca pioggia (LEGGI QUI). "La situazione - spiega - è sotto gli occhi di tutti. Il bestiame rischia di morire di sete. Non sappiamo cosa fare. Ho una mandria composta da 230 capi, ogni anno veniamo quassù ai piedi del monte Frontè in alta Valle Arroscia ma uno scenario del genere non si era mai visto".
E se da una parte cade troppa poca acqua dal cielo, anche le temperature troppo alte del mare inizia a preoccupare. Siccità e temperatura dell'acqua sopra la media anche di 5 gradi preoccupano i produttori ittici di stagni e lagune, ma anche quelli degli gli allevamenti di mitili, vongole e ostriche. Le scarse piogge hanno, infatti, aumentato la salinità dell'acque che, insieme all'elevato caldo favoriscono la proliferazione di alghe e una minor ossigenazione; un mix che rischia di mandare in sofferenza alcune produzioni. E se in altre parti d'Italia già dai primi di giugno è allarme per la presenza di troppe alghe quando le temperature delle acque tra l'altro non erano ancora elevatissime, in Liguria i mitilicoltori sono preoccupati perché in mare si sono superati i 25 gradi e c'è tantissimo sale. Le cozze, infatti, per crescere bene hanno bisogno di un adeguato apporto di acqua piovana e di temperature equilibrate. "Se diminuisce la percentuale di ossigeno disciolta in mare - spiegano i produttori liguri - la crescita si ferma". E mentre i vivai si atrofizzano, il caldo spiegano i produttori "rende iperattive le orate che, essendo animali a sangue freddo, risentono dello sbalzo termico repentino e diventano voraci facendo razzia di cozze di cui vanno ghiotte".
IL COMMENTO
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