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di Tiziana Oberti

GENOVA - "Sento persone che non sono del mestiere che hanno fatto dei terremoti che si sono verificati in Liguria dei quadri catastrofici, chi non è del mestiere si astenga da parlarne" così si sfoga a Primocanale il sismologo Stefano Solarino, primo ricercatore dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

Nella notte una nuova scossa di terremoto con epicentro a Davagna sentita da moltissimi genovesi. Si tratta della seconda scossa di più alta intensità dopo quella rilevata il 22 settembre scorso di magnitudo 4.2 con epicentro a Bargagli. Danni limitati fino a questo momento con alcune crepe sui muri, il distacco di una statuina dalla chiesa di Pieve Ligure in seguito alla scossa del 22 settembre. Mentre l'ultimo fenomeno di Davagna ha portato solo a un distacco calcinacci dalla scuola elementare del piccolo paese.

Solarino prova a riportare quanto sta accadendo in Liguria sotto una lente più realistica e obiettiva. Nel suo mirino finiscono titoli e commenti legati alle precedenti scosse fatte registrare dai sismografi in Liguria. "Le parole violento o forte si applicano solo quando le intensità sono superiori a magnitudo sette, quando cioè i terremoti sono in grado di provocare veramente danni. Dobbiamo tornare a descrivere correttamente la situazione. Per ora si sono registrati dei piccoli scuotimenti che creano paura ma fortunatamente non fanno danni. Cerchiamo di guardare le come stanno. Abbiamo dei terremoti di magnitudo relativamente un po' più alta rispetto al passato ma non sono terremoti forti e non sono terremoti violenti: chi non è di questo mestiere si astenga da parlarne".

 

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