MONTEBRUNO - La giunta regionale della Liguria si è riunita nell'entroterra ligure, a Montebruno in val Trebbia. Al centro della speciale giunta il tema del ripopolamento della aree interne della regione. Oggi, secondo i dati, circa 315 mila liguri vivono nei comuni dell'entroterra ligure: circa il 20% del totale. Per questo la giunta regionale ha portato avanti il progetto: "Ma se ghe penso - Tornare a vivere in Liguria". L'obiettivo è quello di favorire il ripopolamento abitativo ed economico delle aree interne liguri. Un iniziativa portata avanti da tutti gli assessorati regionali in primis dall'assessore allo Sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti. Per i prossimi cinque anni è previsto un miliardo di investimenti tra fondi regionali, nazionali ed europei destinato all'entroterra.
L’obiettivo è creare un coordinamento tra gli assessorati in modo da portare avanti un’azione unitaria a favore dell’entroterra e della sua popolazione: sanità, trasporti, opere e servizi come ad esempio le scuole che sono centrali per la popolazione residente e per il ripopolamento delle aree interne. Le azioni del progetto saranno integrate alla Strategia Nazionale Aree Interne, coordinate con gli interventi nell’ambito della legge regionale 3/2008 e concertate con Anci Liguria, il Sistema Camerale ligure, le associazioni di categoria e gli enti locali.
Tante le questioni al centro del tavolo. Da una parte le bellezze paesaggistiche dell'entroterra ligure con i suoi parchi e la sua natura tra storia e tradizione. Dall'altra il problema del de-popolamento con un'emorragia che da decenni interessa le aree interne che si riscoprono attrattive soprattutto durante il periodo estivo. Tantissimi infatti i turisti, soprattutto dall'anno del Covid, che frequentano, abitano e animano le aree interne durante i mesi estivi. Un modo per godersi il fresco e i paesaggi della zona. Dall'altra però ci sono i diversi problemi: dai collegamenti stradali, alle infrastrutture, passando per i servizi (come quelli sanitari) o ancora la vita delle botteghe storiche e in generale delle piccole attività economiche che fanno i conti con il calo della popolazione.
GLI INTERVENTI - Tra gli interventi legati allo sviluppo economico c'è quello di favorire la crescita delle imprese locali, il sostegno alle piccole realtà. Dal punto di visto agricolo la valorizzazione delle produzioni tipiche locali ma anche la promozione della biodiversità e della giusta alimentazione e dei corretti stili di vita. La messa in atto di interventi sull’impiantistica sportiva e di servizi quali banche e poste. Sotto il profilo ambientale interventi legati al rafforzamento dei presidi e della manutenzione e cura del territorio, gestione della risorsa idrica, manutenzione e cura delle reti stradali comunali e provinciali, rafforzamento del servizio di antincendio boschivo. Tra i progetti in campo l'introduzione anche nelle aree interne del maggiordomo di quartiere e progetti di monitoraggio incrociato della popolazione fragile residente e delle aree suscettibili al dissesto idrogeologico. Da un punto di vista sanitario l'introduzione degli infermiere di Famiglia e Comunità a stretto contatto con la popolazione. Sotto il profilo turistico previsto il rafforzamento degli sportelli di accoglienza e informazione così come il consolidamento di una proposta turistica differenziata. Dal punto di vista abitativo Interventi di rigenerazione urbana di aree degradate e incentivazione dell’insediamento di nuove attività
produttive tramite agevolazioni.
“Si lavora per rivitalizzare l’intero entroterra – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - dal punto di vista economico e sociale. Quelle che portiamo oggi all’approvazione della Giunta sono misure integrate e prevedono l’utilizzo di tutti i fondi europei in programmazione nei prossimi anni, compreso il Pnrr. Questo pacchetto può valere molte centinaia di milioni di euro nei prossimi cinque anni, ma molto dipenderà dalla risposta ai bandi in essere e futuri, con meccanismi di premialità per chi investe nell’entroterra, e dalla realizzazione delle opere finanziate, ad esempio il tunnel della Fontanabuona. Già oggi sono previste e operative figure specifiche, come l’infermiere di comunità, e il Pnrr investe molto per rivitalizzare e offrire migliori servizi in rete, per una sanità decentrata: dalla telemedicina al lavoro in corso con le farmacie rurali fino alle case di comunità e agli ospedali di comunità, che avvicinano la sanità territoriale ai centri dell’entroterra. L’obiettivo ultimo – prosegue Toti - è quello di rivitalizzare queste zone, incentivare il ritorno qui di persone che magari hanno avuto anche percorsi di vita all’estero o in altre zone del Paese, tornare qui e aprire attività economiche in un entroterra dove vogliamo investire molto, come dimostra anche la nostra campagna sui Parchi e i borghi. La nostra costa è quasi satura dal punto di vista turistico, con incrementi anche oltre le nostre aspettative: per questo – conclude Toti - abbiamo bisogno di privilegiare quei collegamenti verso l’entroterra che ci aiutino a destagionalizzare, a valorizzare le nostre risorse agroalimentari, la nostra architettura rurale. Credo che oggi sia un segnale importante per tutta la Liguria”.
“Spopolamento, mancanza di infrastrutture, di lavoro e di servizi alla popolazione hanno creato negli anni una tendenza ‘recessiva sociale’ di una magnitudo così rilevante da richiedere interventi strutturali a livello nazionale per essere invertita – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, coordinatore dell’iniziativa – Tuttavia, politiche regionali mirate e ragionate possono iniziare a mitigare alcune criticità e, per questo, abbiamo avviato un percorso condiviso tra tutti gli assessorati, che rappresenta un unicum in Italia, per facilitare il ritorno al lavoro e alla vita nel nostro entroterra. Basti pensare che in giro per il mondo ci sono circa 150 mila liguri regolarmente censiti, il 10% dell’attuale popolazione residente in regione. Lavorando di concerto con la Consulta ligure per l'emigrazione, abbiamo ripreso e consolidato contatti con associazioni come quella dei Liguri nel Mondo che periodicamente ci segnalano le speranze e i sogni di nostri concittadini di prima, seconda o terza generazione interessati a tornare a riscoprire le loro radici. L’impegno del mio assessorato è intanto quello di coordinare l’azione di “Ma se ghe penso”, armonizzandolo con la strategia nazionale delle aree interne, che da tempo ci vede protagonisti e che, grazie al nostro intervento, coinvolgerà con la nuova programmazione comunitaria altri 53 comuni liguri. In più, in continuità con quanto fatto in passato, attiveremo per ogni misura dedicata alle imprese delle premialità per quelle localizzate nell’entroterra, in modo da sostenere da un lato l’insediamento di nuove attività produttive e dall’altro salvaguardando la tenuta di quelle economiche e sociali già esistenti”.
“La finalità e le ricadute positive della riqualificazione dell'entroterra sono ben evidenziate dal progetto Ma se ghe penso- dichiara il vicepresidente con delega all’Agricoltura e al Marketing Territoriale Alessandro Piana – per favorire il naturale equilibrio a tutela del territorio e a potenziamento di un unico sistema di area vasta. Gli obiettivi di riassetto e manutenzione dalle aree interne ai parchi, di recupero ed ottimizzazione della rete escursionistica, di infrastrutturazione finalizzata al potenziamento del pregio ambientale e dei servizi, di valorizzazione dell’agricoltura e dei prodotti certificati vanno tutti nella direzione di un miglioramento della qualità della vita di residenti e viaggiatori. In definitiva intendiamo promuovere i progetti, le informazioni e la consapevolezza delle peculiarità che caratterizzano borghi e aree interne, particolarmente vocati alla vita salubre e alle experience più variegate dall’enogastronomia alle attività all’aria aperta. Sul medio periodo faciliterà il ritorno al lavoro nell'entroterra e il ripopolamento operando di concerto con Enti, associazioni e tutti i soggetti interessati”
"Con 'Ma se ghe penso' vogliamo dare ulteriore attenzione al nostro meraviglioso entroterra per far sì che torni a essere attrattivo e popolato - dichiara l'assessore allo Sport e alla Tutela dei Consumatori Simona Ferro -. Con il mio assessorato lavoreremo su eventi, sviluppo di aree sportive soprattutto legate all'outdoor e impianti, nuovi o già esistenti, che possano da un lato incentivare stili di vita sani e consapevoli, dall'altro attrarre turisti. Insisteremo inoltre con le iniziative legate al mantenimento o all'incremento dei servizi bancari e postali sulle quali già da tempo sto operando con Anci e associazioni di categoria".
“Per valorizzare l’entroterra è fondamentale renderlo accessibile con misure concrete, a cominciare da una viabilità e una rete stradale sicure – dichiara l’assessore alle Infrastrutture, Difesa del suolo e Politiche sociali Giacomo Giampedrone – Va in questa direzione la scelta di Regione di promuovere l'azione congiunta da parte dei Comuni per l'acquisto di automezzi e veicoli necessari alla manutenzione delle strade o per interventi non strutturali ad esempio a supporto della formazione e della pianificazione di emergenza di protezione civile. Fondamentale anche il coordinamento e rafforzamento del servizio di antincendio boschivo e l'azione di approfondimento sugli impatti del cambiamento climatico che, contenuti nella Strategia regionale di riferimento, impattano maggiormente nell'entroterra. Queste località sono anche luoghi dove i legami sociali e comunitari sono molto sentiti: per questo stiamo puntando al miglioramento del servizio sociale di comunità, con avvio di progetti sperimentali di welfare di comunità e la promozione delle cooperative di comunità per la rigenerazione delle botteghe di paese”.
"Un'efficace riqualificazione dell'entroterra non può che passare anche dai servizi sanitari che si è in grado di offrire. La parola d'ordine è deospedalizzare - afferma l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola - In questo senso il progetto 'Ma se ghe penso' si muove in più direzioni, ad esempio attraverso la presenza nelle aree interne dell'Infermiere di Famiglia e Comunità capace di effettuare una lettura dei bisogni sanitari, socio sanitari, ma addirittura sociali della popolazione. Un'altra novità è lo strumento 'Sunfrail Plus', progetto europeo che sarà diffuso in tutto l'entroterra allo scopo di identificare, prevenire e gestire la fragilità e la multimorbidità negli anziani. Perché tutto abbia più efficacia occorre anche un potente sviluppo della telemedicina ma è importante altresì che le strutture residenziali per anziani possano offrire i servizi della cosiddetta 'residenzialità aperta'. Penso alle cure domiciliari, all'accoglienza diurna, ad attività motorie riattivanti e adattate che di fatto sono la coniugazione delle attività sportive secondo le esigenze del paziente. La rivoluzione del territorio è iniziata ed è la più grande sfida dalla nascita del sistema sanitario nazionale nel 1978. Potenziare il territorio significa generare medicina di prossimità e portare le prestazioni di media e bassa complessità ai pazienti anche nelle zone interne. Tutto ciò libererà, al contempo, gli ospedali che torneranno finalmente ad essere le strutture per la cura dei pazienti acuti e ad alta complessità".
“In ambito di politiche occupazionali, al fine di consolidare il rapporto tra la Regione e le aree territoriali più marginali non coperte dagli uffici dei Centri per l’Impiego, abbiamo programmato la costituzione di sportelli di accoglienza e informazione - dichiara Augusto Sartori, assessore al Lavoro e al Turismo – mediante il coinvolgimento di operatori pubblici e privati, nonché la definizione di accordi con i Comuni per valorizzare le funzioni degli Informagiovani esistenti nel ruolo di punti informativi di Gol. In ambito di politiche turistiche, verrà consolidata una proposta differenziata con la valorizzazione specifica dei diversi territori, in particolare dell’entroterra, delocalizzando i flussi eccessivi nelle località costiere. L'obiettivo è di incrementare il turismo in particolare nei borghi e nei parchi regionali sostenendo le attività e i progetti delle Pro loco”.
“Solo negli ultimi due anni su 90 interventi di rigenerazione urbana in tutta la Liguria - dichiara l’assessore Marco Scajola - quasi 70 hanno riguardato l’entroterra coinvolgendo 55 comuni con un finanziamento totale di Regione Liguria che ammonta a 12,5 milioni di euro. Questo dimostra una grande attenzione verso zone a rischio spopolamento e che, pertanto, necessitano di azioni mirate per incentivare i residenti, i nuovi abitanti e le attività produttive in loco. Un contributo significativo trasformato in un risultato concreto a beneficio della comunità del territorio interno. Attraverso una pianificazione accorta e una visione a lungo termine, sono stati realizzati numerosi interventi mirati che hanno contribuito a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Tra questi, la riqualificazione di spazi pubblici, la creazione di aree verdi e il recupero di antichi borghi. Sono stati finanziati studi per le varianti urbanistiche in 17 comuni dell’entroterra, con un contributo complessivo superiore ai 300 mila euro.
Inoltre, - prosegue Scajola - ritengo fondamentale il ruolo dei servizi pubblici sul territorio a partire dalle scuole. Tra le priorità, mantenere o riallacciare il rapporto tra scuola e territorio per offrire opportunità in loco alle famiglie e agli studenti. Il ruolo dell’educazione a “portata di mano” è fondamentale per il rilancio sociale ed economico delle comunità interne con una ricaduta positiva su tutto il territorio ligure. Pertanto, attraverso il Fondo Strategico abbiamo in progetto di finanziare interventi di edilizia scolastica. È mia intenzione continuare ad occuparmi di salvaguardia del patrimonio culturale, paesaggistico e sociale dell’entroterra che necessita di riqualificazione degli edifici inutilizzati o parzialmente utilizzati da trasformare in punti di interesse e luoghi di aggregazione per i residenti e per i visitatori, valorizzando la ricchezza e l'autenticità del territorio, un tesoro di cui essere fieri e da far conoscere in Italia e all’estero”.
“Nel campo della formazione – continua Scajola - lavoreremo a stretto contatto con le aziende locali per comprendere le loro esigenze in costante evoluzione e definire, quindi, percorsi formativi qualificati a fronte delle risposte di cui necessitano. Questa scelta favorirà la creazione di opportunità occupazionali stabili e di qualità e, contemporaneamente, rafforzerà le aziende che operano nell’entroterra fornendo loro tutte le competenze necessarie per affrontare le sfide del mercato del lavoro. Mediante il bando Aree Interne 2021/2022 sono stati stanziati 500 mila euro per la formazione con risorse del FSE. Inoltre, 200 mila euro per la convenzione con Anci Liguria e 300 mila euro per la convenzione con Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura della Liguria per lo svolgimento di attività di analisi del fabbisogno formativo delle aziende attive nel territorio interno ligure e per la definizione del fabbisogno occupazionale in funzione della conseguente organizzazione di corsi di formazione. Sono convinto – conclude Scajola - che con misure concrete e visione integrata, possiamo preservare e valorizzare l’entroterra della Liguria, creare opportunità di crescita e migliorare la qualità della vita delle comunità locali nel rispetto della loro peculiarità”.
Erano presenti anche il Console Generale Luis Pablo Niscovolos, Ambasciatore dell'Argentina a Milano, il presidente della Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio e il presidente delle Camere di Commercio di Liguria Enrico Lupi.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci