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Prosegue così il nostro viaggio nell'affidamento familiare a più di 40 anni dalla legge che lo ha introdotto nell'ordinamento
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "Aveva 30 giorni ed era stata abbandonata, in casa nostra è entrata in 72 ore e ci ha cambiato la vita a noi, ai nostri figli e in generale come famiglia". Alessandra Fiore e Roberto Pesce raccontano a People la loro esperienza particolare di affido. Prosegue così il nostro viaggio nell'affidamento familiare a più di 40 anni dalla legge che lo ha introdotto nell'ordinamento (CLICCA QUI).

L'affido Near (neonati a rischio) è rivolto a bambini da 0 ai 3 anni, per i quali si rende necessario il collocamento fuori della propria famiglia perché è presente un contesto di rischio per la loro crescita o si è già evidenziato un danno psicoevolutivo da parte delle figure genitoriali. Un periodo breve in media 6/8 mesi per sostenerli in attesa per esempio o di una adozione, o di un affido familiare o del rientro in famiglia.

Le porte di casa di Alessandra e Roberto si sono aperte improvvisamente: "Una mattina ho chiamato Roberto e gli ho detto dopodomani andiamo a prendere una bambina abbandonata di 30 giorni che ha bisogno di noi e lui mi ha risposto sei pazza (ridono ndr), è stata con noi due mesi e mezzo poi è arrivata per lei l'adozione ma in quelle settimane ci ha fatto crescere come famiglia - racconta Alessandra emozionata - certo quando è arrivata la telefonata che ci annunciava che era stato trovato l'accoppiamento per l'adozione è stato uno choc, dopo averla salutata siamo stati in lutto per una settimana con il broncio, compreso il cane, ma poi si supera e rimane un ricordo meraviglioso perchè il nostro compito è quello di accompagnare il bambino per un periodo breve, per il periodo di cui hanno bisogno".

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"E' un'esperienza che ha unito la nostra famiglia e che siamo contenti di aver iniziato tanto che da luglio abbiamo a casa un bimbo di 16 mesi che con noi ha iniziato a gattonare, camminare e che abbiamo svezzato".

"La parte più difficile è il distacco ma quello che il bambino ti dà nel periodo in cui sta con te è molto di più rispetto a quello che poi ti viene un po’ tolto quando il bambino va via perché comunque sei molto contento quando va via perché hai finito il tuo compito e tu sai di averlo sostenuto per un periodo, seppur breve, sai di avergli dato quello di cui aveva bisogno".

Roberto poi ci tiene a sottolineare che è un'esperienza che possono fare tutti: "Tanti amici o conoscenti ci danno dei pazzi ma noi siamo una famiglia normalissima anche economicamente, qualsiasi famiglia può farlo".

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Le persone o le famiglie interessate a proporsi come affidatari possono rivolgersi telefonicamente o via email ai referenti dell'Affido Familiare presso gli Ambiti Territoriali della propria zona o alla sede centrale:

Comune di Genova - Progetto Affido Familiare Minori

Via di Francia,3 - 6° piano, sala 22;

el. 0105573601; fax 010 5577282

email:

 

 

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