GENOVA - Far dialogare le scienze, le istituzioni e le componenti della società civile sulle incertezze crescenti nella società contemporanea, per elaborare una cultura della vulnerabilità che parte dall'approccio scientifico per arrivare, nel tempo e grazie alle alleanze tra i diversi attori, alla risoluzione di problemi. È questo l'obiettivo di 'inVulnerabilia. Per una cultura della vulnerabilità' organizzato da UniGe , che ha coinvolto i suoi 13 dipartimenti, che si svolge nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa di Genova. "È il superamento di un concetto che vedeva formazione e la ricerca svincolati dalla società civile - spiega Fabrizio Benente, prorettore alla Terza Missione - mentre servono luoghi e occasioni per mettere insieme intelligenze e saperi e affrontare i problemi della società".
In questo caso i temi sono quelli della vulnerabilità: salute, sociale, idrogeologica, urbanistica, di genere, declinati attraverso le nuove tecnologie, dall'intelligenza artificiale alla medicina di precisione. "Il nostro tentativo è quello di individuare una risorsa trasversale che possa favorire la riduzione della vulnerabilità - ha detto Andrea Pirni, presidente Centro Sicurezza, rischio e vulnerabilità - attraverso una cultura che si compone di tanti ambiti ed elementi. Una delle vulnerabilità che si possono migliorare è qual di una maggiore relazione tra chi opera sul campo e che produce sconoscenza scientifica, una relazione che si può e si deve rafforzare".
Numerosi i temi trattati. Dagli orizzonti Immunologici e la medicina di precisione tra oncologia e allergologia con la personalizzazione terapeutica e un approccio sempre più mirato alle cura. E poi l'importanza per la prevenzione e l'innovazione: medicina di precisione, intelligenza artificiale e musica come terapia. Altro trema analizzato è quello della sicurezza e del rischio nell'ambito della violenza di genere. L'impatto delle tecnologie sensibili sulla politica e il contemporaneo intreccio tra mutamento sociale e i fenomeni globali che si accompagnano, da un lato, all’acuirsi delle vulnerabilità sociali già note e, dall’altro, all’affermazione di vulnerabilità del tutto inedite e da esplorare.
Altro tema analizzato nella due giorni è il rischio idrogeologico e il cambiamento climatico con un'attenzione all’allertamento e la gestione dell’emergenza. L’obiettivo in questo caso è illustrare il ruolo del sistema nazionale di protezione civile nell'allertamento precoce e nella gestione delle emergenze per eventi idrogeologici estremi come azione non strutturale per la riduzione della vulnerabilità e del rischio in tempo reale. E ancora la sicurezza sul lavoro e gli interventi normativi, tecnologici e organizzativi. Altro argomento riguarda le opportunità offerte dall’IA accompagnate da nuovi rischi connessi al suo utilizzo, il tutto anche in relazione alla Cybersecurity. Infine il tema della relazione tra il mondo della ricerca scientifica e il mondo dell’informazione attraverso i media cruciale per favorire la sintesi tra azione politico-istituzionale e coinvolgimento attivo della società civile.
IL COMMENTO
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