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A bordo donne con figli ma anche minori non accompagnati che subito dopo lo sbarco saranno trasportati e seguiti dal Gaslini all’interno dell’Ospedale
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GENOVA - Squadre di medici, infermieri e psicologi di Asl e ospedali dell’area metropolitana genovese sono stati allertati per il sostegno ai migranti soccorsi dalla nave della Ong tedesca Humanity 1, in arrivo a Genova nella giornata di oggi, venerdì 16 agosto.

L’attività si svolgerà in Porto a Genova attraverso il coordinamento logistico del 118. Nel corso di un incontro che si è svolto in Alisa, sono stati definiti i percorsi per le attività sanitarie a supporto dei migranti.

Si tratta di 199 persone provenienti da Bangladesh, Pakistan, Yemen, Palestina, Siria, Egitto, Etiopia, Eritrea, Ghana, Gambia e Nigeria. L’arrivo della nave è previsto intorno alle 11.30.

Tre team sanitari sono formati da personale di Asl3, San Martino e Galliera. I minori invece saranno trasportati e seguiti dal Gaslini all’interno dell’Ospedale. 

Dopo il primo intervento della sanità marittima a bordo della nave e l’identificazione ad opera della Questura, la squadra di igiene della Asl 3 effettuerà il primo intervento. I migranti saranno poi presi in carico dai team di medici e infermieri messi a disposizione da aziende e ospedali.

La nave ha messo in salvo in totale 270 migranti, a largo del Mediterraneo centrale. 

Il Governo ha deciso di indirizzare l'equipaggio prima verso Lampedusa, dove sono sbarcati 71 migranti nel pomeriggio di lunedì, mentre ai restanti 199 è stato assegnato il porto di Genova, con altri quattro giorni di viaggio.

Le operazioni sono iniziate con il salvataggio in mare di 13 persone, seguito da diverse segnalazioni di persone in difficoltà nelle vicinanze. In cooperazione con le autorità italiane l'equipaggio della nave che batte bandiera tedesca è riuscita a salvare ale 260 persone che si trovavano a bordo di diversi gommoni. Uno di questi stava affondando e per questo molti migranti sono finiti in acqua. Molti di loro hanno perso conoscenza a causa della stanchezza o della disidratazione. Una persona si trovava in condizioni critiche e per questo è stata fatta sbarcare subito a Lampedusa.

"I restanti 199 sopravvissuti salvati in mare devono continuare ad aspettare a bordo della Humanity 1 perché le autorità italiane stanno negando loro un rapido sbarco a terra in violazione del diritto internazionale. È spaventoso vedere come la condizione delle persone in mare venga prolungata artificialmente" ha commentato Mirka Schäfer, portavoce politica di Sos Humanity, attualmente a bordo della Humanity 1 come osservatrice dei diritti umani.

"Senza il tempo per uno screening medico o una minima conoscenza delle costellazioni famigliari dei sopravvissuti abbiamo dovuto scegliere chi far sbarcare in Sicilia e chi no. Famiglie o amici potrebbero essere stati separati, ma le nostre mani sono legate" si legge ancora. Molte delle persone a bordo sono indeboliti, stressati mentalmente e mostrano chiari segni di violenza fisica.
 
(Foto di RQS / Andrea Finkel)