Sono passati 80 anni dall'incendio della parte inferiore del paese e della spietata esecuzione dei partigiani Pirata, Sten e Mario, compiuta dalle truppe naziste in località Lagoscuro a Rossiglione. Era il 2 gennaio gennaio del 1945. In questa domenica si è svolta la commemorazione a cui ha partecipato anche il vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Arboscello ha partecipato. La cerimonia è stata anche un'occasione per rendere omaggio ai cittadini di Rossiglione che, con coraggio e determinazione, si opposero alla tirannia, contribuendo a costruire le basi della nostra democrazia. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per organizzare l'evento, in particolare alla Sezione ANPI di Rossiglione e agli enti locali coinvolti.
I fatti del 2 gennaio 1945
Il 2 gennaio 1945 un forte bombardamento colpì il centro abitato della borgata inferiore, uccidendo sei persone (Antonia Carlotta Cappelletto, Camillo Odone, Ernesto Firpo, Carlo Michele Puppo, Bernardo Peri, Gian Battista Pignone). Alla richiesta al comando tedesco per sgomberare le macerie e aiutare i feriti, il Commissario prefettizio Ascenzi ricevette un diniego; mandarono però a sgombrare la strada provinciale e, quando giunsero dalla parte opposta (da Ovada) un gruppo di partigiani ignari, provenienti dalle Langhe, ci fu una sparatoria. I tedeschi uccisero il Commissario Ascenzi, Francesco Minetto, Antonio Ferrando, Alfonso Paolo Minetti, Gian Giuseppe Avvito Isola. All’alba del 3 gennaio due tedeschi morirono in un incidente. I nazisti, per rappresaglia, incendiarono le case e catturarono i cittadini che tentavano la fuga: in 32 furono condotti alle carceri di Marassi per essere fucilati e 4 furono trasferiti nei campi di sterminio in Germania. Il comune ligure è stato decorato con la Croce di Guerra al valore militare.
Arboscello: "Riflettere su quanto sia importante tenere viva"
"Questa commemorazione - ha dichiarato Arboscello - ci invita a riflettere su quanto sia importante tenere viva la memoria di eventi così drammatici. Le tragiche vicende di quel giorno, 80 anni fa, sono un monito per le generazioni attuali e future affinché non si dimentichino mai i valori per cui tanti hanno sacrificato la propria vita: libertà, democrazia e giustizia. Solo attraverso il ricordo e la consapevolezza possiamo continuare a costruire una società più giusta e più libera. Dobbiamo essere vigili: è sempre più importante trasmettere alle nuove generazioni i valori della Resistenza, soprattutto in un momento storico in cui fenomeni di intolleranza e di odio rischiano di riemergere. L'impegno a difendere i principi democratici e a combattere ogni forma di sopruso è un dovere morale che tutti dobbiamo sentire".
IL COMMENTO
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