Sono ben 21 i Comuni costieri della Liguria che non rispettano la norma di legge regionale che prevede che il 40% delle spiagge sia destinata a spiaggia libera o libera attrezzata, e di conseguenza il 60% destinata alle concessioni balneari.
I Comuni che non rispettano la norma di legge
Si tratta di Santa Margherita Ligure con il 15,8% di spiaggia libera e il 15,3% di spiaggia libera attrezzata; Diano Marina con l'11,3% di spiaggia libera e il 5,4% di spiaggia libera attrezzata; Riva Ligure con il 24,9% di spiaggia libera e il 7,6% di spiaggia libera attrezzata; Sanremo con il 9,7% di spiaggia libera; Lerici con il 10,5% di spiaggia libera; Rapallo che ha il 16,3% di spiaggia libera; Alassio con 14,4% di spiaggia libera e il 6,5% di spiaggia libera attrezzata; Albisola Superiore con il 22,6% di spiaggia libera e il 4,6% di spiaggia libera attrezzata; Borghetto Santo Spirito con il 14,3% di spiaggia libera; Borgio Verezzi con il 30,2% di spiagge libere; Celle Ligure con l'8,1% di spiagge libere e il 7,1% di spiagge libere attrezzate; Ceriale con il 28,3% di spiagge libere e 6,6% di spiagge libere attrezzate; Finale Ligure con il 32,4% di spiagge libere e 6,6% di spiagge libere attrezzate; Laigueglia con il 13,3% di spiagge libere e il 3,1% di spiagge libere attrezzate; Loano con il 4,6% di spiagge libere e l'8,4 di spiagge libere attrezzate; Noli con il 16,3 di spiagge libere e il 7,1% di spiagge libere attrezzate; Pietra Ligure con il 24,8% di spiagge libere e il 7,6% di spiagge libere attrezzate; Savona con il 41% di spiagge libere e il 27% di spiagge libere attrezzate; Spotorno con il 3,1% di spiagge libere e il 13,2% di spiagge libere attrezzate; Vado Ligure con 28,4% di spiagge libere e l'11,6% di spiagge libere attrezzate; Varazze con il 26,9% di spiagge libere e il 2,3% di spiagge libere attrezzate.
Salvetti (Adiconsum e Mare Libero): "Scriveremo ancora alla Corte dei Conti e alle procure"
Una situazione che non va certo giù a Stefano Salvetti, presidente di Adiconsum e referente regionale dell'associazione Mare Libero: "Il problema - spiega Salvetti - è che il Governo ha previsto l'ennesima proroga al 2027 per i Comuni che non si sono adeguati alla Bolkestein per cui l'Italia è stata più volte ammonita dall'Unione europea per non aver rispettato la direttiva che impone nuove concessioni. "La Corte dei Conti pochi giorni fa si è espressa e ha detto che non è applicabile" precisa Salvetti. Il Consiglio di Stato lo scorso 23 gennaio ha infatti detto che per quanto riguarda le ulteriori proroghe per gli stabilimenti che hanno concluso la durata della propria concessione sono da ritenersi inefficaci e devono essere disapplicate dalle amministrazioni di ogni livello. Dunque non sono valide. "Scriveremo nuovamente alla Corte dei Conti, alle Procure competenti e alle Capitanerie di Porto" spiega Salvetti.
In Regione l'emendamento salva balneari
In questo martedì 28 gennaio il consigliere di Fratelli d'Italia Rocco Invernizzi presenta un emendamento che punta a salvare le concessioni private. "L'articolo 4 della L.R.20/2023 è sostituito dal seguente: 'Allo scopo di consentire lo svolgimento delle procedure di affidamento di cui all'art. 4 della legge 118/2022 e successive modifiche ed integrazioni, fermi restando i rapporti percentuali del fronte totale delle aree balneabili libere e libere attrezzate come risultante dal vigente Progetto di utilizzo comunale delle aree demaniali marittime (PUD), il divieto di cui all'art.11 bis, comma 3, lettera a) della L.R. 13/1999 non trova applicazione fino al 30 settembre 2027". In consiglio regionale la discussione.
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