
Potrebbe essere la giornata cruciale per capire quale sarà il futuro del Moody e dei suoi lavoratori. Oggi in tribunale a Genova si svolge infatti l'udienza che dovrebbe portare i giudici a esprimersi sulla vicenda che riguarda il locale di Piccapietra, vero e principale nodo della questione. I giudici dovrebbero infatti decidere se il locale deve essere restituito alla proprietà di Azzurra Immobiliare che fa capo a Gregorio Fogliani, il re dei buoni pasto coinvolto nel 2018 nel crack della Qui!Group oppure debba essere confiscato proprio per svolgere una funzione di garanzia nei confronti del creditori di Fogliani.
In mezzo c'è il futuro di 22 lavoratori destinati da chi ha gestito il Moody negli ultimi anni al trasferimento fuori Liguria o al licenziamento. Dopo l'ultimo incontro tra Comune e sindacati è emerso come questi ultimi siano riusciti a ottenere un trattamento economico di prospettiva per i lavoratori licenziati attraverso la ral (retribuzione annua lorda) che svolge da incentivo all’esodo, erogata per sei mesi a stipendio pieno e alla possibilità di accedere alla Naspi per ventiquattro mesi. Il 26 marzo prossimo, ha spiegato l'assessore del Comune Mario Mascia, il locale sarà liberato dalle attrezzature e dai macchinari che fanno capo alla società Romeo e Giulietta.
Diversi imprenditori in questi mesi hanno manifestato interesse a far ripartire l'attività ma la questione legata al futuro dell'immobile ha rappresentato un ostacolo alle garanzie richieste da questi per poter avviare un nuovo percorso imprenditoriale all'interno dell'edificio. Tra le garanzie richieste dal Comune e dai sindacati anche quella della tutela dei posti di lavoro dei dipendenti del Moody con il locale che ha chiuso i battenti lo scorso settembre dopo un incendio.
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