Cronaca

Il figlio della mendicante dopo l'udienza in cui si è contraddetto: "Ho sbagliato gli orari? Sono passati tanti anni..."
56 secondi di lettura
di Miv

"Che stress parlare in aula davanti ai giudici, le mie discordanze fra gli orari? Sono passati tanti anni, trent'anni, non mi ricordo...".

A parlare subito dopo avere parlato in udienza è Rosario Taggio, 65 anni, pensionato, quello che le carte dell'inchiesta definiscono il figlio della mendicate, uno dei testi chiave del processo per il cold case di Nada Cella, la segretaria uccisa nel '96 a Chiavari.

L'uomo dopo il delitto aveva dichiarato ai carabinieri di avere visto insieme alla madre (poi deceduta) l'imputata Anna Lucia Cecere sporca di sangue nei pressi del palazzo del delitto dopo le 9, oggi in udienza ha invece riferito che aveva visto la donna prima delle otto. L'uomo era alla guida della sua auto con mamma e due figli: "Ricordo l'ora perché la panetteria dove dovevamo fare colazione era ancora chiusa".
Taggio poi dopo l'udienza ai giornalisti dice: "Non sta a me decidere chi è l'assassina, io posso solo dire che ho visto quella donna, Cecere, anche se per riconoscerla dovrei vederla negli occhi, quel giorno era tutta coperta tranne che negli occhi, io non sapevo neppure che mia madre, morta nel 2006, avesse sporto denuncia ai carabinieri".

ARTICOLI CORRELATI

Giovedì 20 Marzo 2025

Processo Cella, il teste chiave smentisce sé stesso sugli orari

Taggio conferma di avere visto la donna sporca di sangue ma prima delle otto, nel '96 aveva detto dopo le 9. L'omicidio fra 8.50 e 9. Ma una abitante lo smentisce: "Sua madre mi disse di averla vista dopo le 9". Due nuovi testi: feeling fra Soracco e Cecere