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Il titolare del Mangini non accetta pagamenti elettronici, "ingiusto pagare l'1% in più di un pagamento in contanti". Ma da luglio scattano le sanzioni
1 minuto e 21 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA -"No all'obbligo del pagamento con bancomat e carte di credito".
La rivolta contro la carta elettronica arriva dal bar che non ti aspetti,  il bar gelateria pasticceria dei vip di Genova, quel bar Mangini di piazza Corvetto famoso perché fra i clienti c'era Sandro Pertini, il presidente della Repubblica più amato dagli italiani che, probabilmente, su questa battaglia non sarebbe d'accordo.

A spiegare il no al pos, il dispositivo elettronico che consente di utilizzare le carte, prova il titolare della bottega storica, Giacomo Rossignotti, che parla davanti a un maxi poster esposto al fianco della cassa del locale in cui spiega ai clienti perché non accetta la moneta elettronica.

Una sfida, la sua, per ora senza rischi visto che sino al primo luglio per chi non si dota di un pos non sono previste sanzioni.

I pagamenti elettronici, è bene ribadirlo, sono stati resi obbligatori anche per fronteggiare una delle piaghe più gravi dell'economia italiana: l'evasione fiscale


L'intervista al barista ribelle, per puro caso, avviene nelle stesse ore in cui il circuito di pagamento delle carte elettroniche va in tilt per tre ore in tutta Italia.

"Io non sono contrario alle carte - argomenta Rossignotti - , la mia presa di posizione parte dall'esigenza di eliminare nuovi costi, lo Stato nel momento in cui ha imposto l'obbligo del pagamento elettronico si è dimenticato di cancellare i costi a noi esercenti, ad ogni pagamento con le carte versiamo una percentuale fissa, nel mio caso si tratta dell'1%, guadagno che va a benefico del gestore che ha ottenuto il servizIo delle carte di credito in regime di monopolio, e questo a mio avviso non è giusto".

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