La pandemia ha colpito maggiormente gli abitanti dei quartieri popolari: chi ha perso il lavoro precario, chi ha avuto più difficoltà a essere curato, o anche - nei caso dei giovani - a seguire le lezioni in dad, perché senza un pc adeguato e senza gli spazi in casa dove poter studiare.
La conferma arriva anche dai numeri delle persone seguite dalla Comunità di Sant'Egidio a Begato, in Valpolcevera, una delle realtà più complesse di Genova.
A spiegarlo è Don Carlo Scala. "Il numero dei pacchi viveri è salito da 40 a 700 al mese che ci permette di raggiungere 1200 persone, e già questo fa capire quanto sia peggiorata la situazione. Consegniamo poi cento pacchi a domicilio ad anziani che non hanno la possibilità di raggiungerci. Inoltre, siccome ci sono persone sprovviste di gas perché non riuscivano a pagare le bollette, forniamo un servizio di consegna di pasti a domicilio grazie a una mensa aperta due volte alla settimana".
Sant'Egidio come di consuetudine il 25 dicembre allestirà un pranzo di Natale per i più indigenti: quest'anno per il Covid non sarà concentrato nella grande basilica della Nunziata, nel centro di Genova, ma frazionato in più luoghi e chiese in ogni parte della città. In Valpolcevera l'appuntamento è nella chiesa di San Francesco di Bolzaneto. Per contribuire a queste iniziative con denaro o svolgendo opera di volontariato i genovesi possono recarsi nella chiesa della Nunziata o consultare il sito della Comunità.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più