Emergono nuovi particolari sull'indagine sull'acquisto di Autostrade da parte dello Stato che colpiscono direttamente il governo: la procura di Roma nei mesi scorsi ha infatti ascoltato Felice Morisco, a capo della direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali.
Morisco è stato sentito lo scorso gennaio come persona informata dei fatti da parte della Procura di Roma, come scrive questa mattina il quotidiano La Verità: sarebbe proprio Morisco che, nell'ottobre 2020, ha autorizzato a rivedere i piani finanziari e un miliardo di euro in più ottenuti da Atlantia per l'emergenza sanitaria da covid.
Sempre Morisco, in ragione del suo ruolo al ministero, è protagonista di diversi passaggi che avrebbero agevolato la famiglia Benetton, così come ricostruisce il quotidiano. Sotto la lente anche le tante cariche che lo stesso Morisco negli anni ha rivestito in molte delle concessionarie autostradali italiane.
Nelle indagini si intrecciano anche i documenti e le richieste piovute da più parti politiche nel corso dell'attività parlamentare dell'ultima legislatura, tra cui quelle del senatore genovese Mattia Crucioli.
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Partite da un esposto - consegnato nel novembre 2021 - del presidente commissione finanze al Senato D'Alfonso (PD), che avrebbe fatto innescare poi il lavoro della Procura romana.
Il procedimento aperto è un "modello 44" con ipotesi di reati a carico di ignoti. Si indaga sulle attività formali di Morisco nei mesi precedenti alla cessione di Autostrade e all'operazione da 8 miliardi di euro.
Prosegue a Genova il processo per il crollo di Ponte Morandi, da dove nelle scorse ore sono uscite Autostrade per l'Italia e Spea, estromesse dal Tribunale non dovranno dunque risarcire civilmente le parti all'interno di questo dibattimento.
Il prossimo appuntamento è per il 28 di settembre, quando si saprà quali parti civili saranno accolte e quali no.
IL COMMENTO
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