GENOVA - "Puntiamo ad ottenere un incontro con il nuovo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e con il neo ministro delle infrastrutture Matteo Salvini", questo è l'auspicio della presidente del comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi Egle Possetti, che a Primocanale ricorda che sul fronte politico il disegno di legge proposto assieme agli altri familiari "vittime dell'incuria" sia ancora nel limbo. Sul fronte giudiziario il processo che mira a fare luce sulle cause del crollo di Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, va avanti, dopo che i giudici hanno respinte tutte le eccezioni presentate dalle difese dei 59 imputati che avevano chiesto l'annullamento dei due incidenti probatori e far ripartire il processo quasi da zero.
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Ma due governi dopo e 4 anni dalla tragedia non hanno invece fatto sì che la proposta di legge sia stata ancora approvata, proposta a cui il Comitato tiene molto perché punta a non abbandonare i familiari dei cari che perdono la vita nelle tragedie causate dalla noncuranza dello Stato nei confronti delle opere pubbliche e non solo. Il disegno era stato presentato istituzionalmente alla Camera il 23 giugno 2021 e il suo punto forte era l'istituzione della figura delle vittime dell'incuria di beni pubblici, equiparate alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. In questo modo ai familiari andrebbe maggiore sostegno da parte dello Stato e della società civile.
Da allora, dopo presidi e incontri con i parlamentari liguri e piemontesi e con il ministro della giustizia Marta Cartabia, qualche passo in avanti è stato fatto, per cui Possetti si augura che non si debba partire nuovamente da capo. "Con la parte legislativa del Governo Draghi era già stato fatto un intervento di razionalizzazione della norma. Avevamo fatto un grande lavoro con il nostro legale, Raffaele Caruso, per ottenere la valutazione di una applicabilità certa, per cui crediamo che questa valutazione non possa essere divergente da quella del nuovo governo.
"Ovviamente speriamo di poterne parlare a breve con il premier, come abbiamo sempre fatto e richiesto negli anni passati agli altri governi"
L'altro incontro, atteso, è quello con il ministro alle infrastrutture Matteo Salvini, oltre che con Carlo Nordio, che prende il posto di Marta Cartabia. "Il nostro comitato ha tra le sue finalità anche quello di promuovere la sicurezza, visto che le nostre famiglie per un problema di sicurezza non ci sono più". Salvini conosce bene la vicenda di Ponte Morandi, anche perché nel 2018 era ministro dell'interno e vicepremier all'epoca dei fatti, e la situazione infrastrutturale della Liguria. Ma anche per il comitato sarebbe centrale il ruolo del viceministro o sottosegretario che - secondo molte fonti - potrebbe essere affidato al ligure Edoardo Rixi.
"Un ligure, una persona che conosca bene la vicenda, può ascoltare con maggiore attenzione le nostre richieste, che non sono personali, ma di carattere collettivo e sociale"
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E sul fronte concessioni, invece, per Egle Possetti ancora non è detta l'ultima parola: "Siamo molto fiduciosi per le indagini aperte dalla procura di Roma", ha detto a Primocanale, ricordando che è in corso un'indagine sull'acquisto di Autostrade da parte dello Stato e di Cassa Depositi e Prestiti. Nelle indagini si intrecciano anche i documenti e le richieste piovute da più parti politiche nel corso dell'attività parlamentare dell'ultima legislatura, tra cui quelle del senatore genovese Mattia Crucioli. Ma la frase di Giorgia Meloni, nel discorso alla Camera dei deputati, non tocca più di tanto la presidente del comitato. Meloni, infatti, ha parlato di voler "introdurre una clausola di salvaguardia dell’interesse nazionale, anche sotto l’aspetto economico, per le concessioni di infrastrutture pubbliche, come autostrade e aeroporti". Su questo il commento amaro è questo:
"Noi di citazioni ne abbiamo sentite tante in questi anni"