GENOVA - Chiedono di annullare i due incidenti probatori e tutti gli atti dopo la conclusione delle indagini oltre che di alcune intercettazioni. Le udienze di oggi e della prossima settimana sono tutte dedicate alle questioni preliminari sollevate da molti dei difensori dei 59 imputati nel processo per il crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale collassato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone.
Come anticipato da Primocanale, i legali, che sostengono ci sia stata una violazione dei diritti delle difese, puntano il dito in particolare sulle difficoltà avute per la consultazione degli atti dopo la chiusura delle indagini e sulle modalità di svolgimento dei due incidenti probatori.
Ieri i giudici hanno escluso 502 parti civili che avevano chiesto di partecipare al processo su 720 (LEGGI QUI). Ammesso il Comitato dei parenti che era stato escluso dal giudice per l'udienza preliminare. Sono 59 le persone imputate tra ex dirigenti di Autostrade e Spea (la controllata che si occupava delle manutenzioni) e tecnici, ex e attuali dirigenti del Mit e del provveditorato delle opere pubbliche. Le due società sono uscite dal processo patteggiando 30 milioni.
IL COMMENTO
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