Cronaca

Quel giorno parleranno i pm
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di T.O.

GENOVA - Riprendono in tribunale a Genova le udienze del processo per il crollo di ponte Morandi che il 14 agosto 2018 causò la morte di 43 persone. Sono 59 gli imputati alla sbarra. Tra questi ci sono gli ex dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea (la controllata che si occupava delle manutenzioni) oltre che ex e attuali dirigenti del ministero dei Trasporti e del provveditorato delle opere pubbliche. Finite le questioni preliminari sollevate dagli avvocati degli imputati: i legali hanno chiesto l'annullamento degli incidenti probatori e di tutti gli atti successivi alla chiusura delle indagini. "Sono stati violati i diritti di difesa" secondo i legali.

Per alcuni ci sarebbero state iscrizioni nel registro degli imputati "tardive" pur essendo i pm a conoscenza dei ruoli ricoperti dagli imputati che così non avrebbero potuto partecipare al primo incidente probatorio (quello sullo stato del viadotto al momento del crollo). Altri hanno lamentato di non essere riusciti ad accedere al fascicolo.

I giudici del collegio hanno accolto la richiesta del pubblici ministeri di potere replicare il 17 ottobre: l'udienza è stata così rinviata per quella data. 

Le due società sono uscite dal processo patteggiando 30 milioni. I legali difensori delle due società chiedono l'annullamento dei due incidenti probatori e di tutti gli atti dopo la conclusione delle indagini oltre che di alcune intercettazioni.

E su questo punto arriva l'analisi di Emmanuel Diaz che nella tragedia del 14 agosto ha perso il fratello Henry: "Queste sono settimane veramente delicatissime. (Le difese degli imputati ndr) stanno cercando di distruggere in tutti i modi l'incidente probatorio e anche le intercettazioni. Bisogna stare attenti perché se viene accolta una delle loro richieste il processo finisce qui. Le carte sono chiare ma queste persone cercano di portare avanti tutte le strategia per distruggerle - spiega Emmanuel collegato dal Tribunale di Genova -. Questo è un procedimento fondamentale per il Paese. Noi saremo qui giorno e notte perché se smettessimo di partecipare non potremmo più motivare la nostra richiesta di giustizia" conclude Diaz.

 La settimana scorsa i giudici hanno escluso 502 parti civili che avevano chiesto di partecipare al processo su 720. Ammesso il comitato Ricordo vittime ponte Morandi che rappresenta una buona parte dei familiari che la vigilia di ferragosto del 2018 persero un proprio caro.

Le udienze di questa settimana sono tutte dedicate alle questioni preliminari sollevate da molti dei difensori dei 59 imputati nel processo. Si riprende lunedì 17 ottobre.