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L'IIT continua a non voler far entrare il sindacato al suo interno, nonostante la vertenza vada avanti da ormai due anni e recentemente ci sia stato il tentativo di mediazione del Prefetto e l'invito al dialogo votato all'unanimità dal Consiglio regionale
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di Aurora Bottino

GENOVA - Grande partecipazione questa mattina alla manifestazione organizzata da Flc Cgil e Usb Lavoro privato, unitamente alla Rappresentanza dei dipendenti dell'Istituto Italiano di Tecnologia, in occasione del primo sciopero del personale di tutte le sedi della Fondazione.

"Dopo 20 anni dalla nascita dell'IIT questo è il primo sciopero dei lavoratori per chiedere l'applicazione di un contratto di lavoro: senza un contratto, tutte le materie che insistono sul diritto del lavoro vengono portate avanti unilateralmente dalla Fondazione che può decidere su salario, carriera, permessi e quando non c'è una controparte la storia ci insegna che l'Azienda ha le mani libere su diritti e doveri" ha detto Stefano Boero Flc Cgil a margine del corteo.

L'Istituto Italiano di Tecnologia, infatti, è una vera eccellenza della ricerca a livello nazionale: si tratta di una fondazione privata finanziata dallo Stato e vigilata dai ministeri dell'Economia e dell'Università e della ricerca, sottoposto al controllo della Corte dei Conti. La sua sede centrale è a Genova Morego e dispone di altri undici centri sparsi per l'Italia. Lo staff dell'IIT è formato da circa 1900 persone provenienti da 70 Paesi con un'età media di appena 35 anni. Nella struttura è forte l'attenzione alla questione di 'genere' e più del 40% del personale è composto da donne.

L'IIT, però, continua a non voler far entrare il sindacato al suo interno, nonostante la vertenza vada avanti da ormai due anni e recentemente ci sia stato il tentativo di mediazione del Prefetto e l'invito al dialogo votato all'unanimità dal Consiglio regionale: "Sino ad oggi la Fondazione si è resa indisponibile al confronto sindacale - ha detto Maurizio Rimassa di Usb - la manifestazione di oggi da un segnale importante e sicuramente continueremo in questa direzione. Non è accettabile che dell'IIT si facciano tutti un vanto quando si tratta di avere una vetrina, considerando anche che la Fondazione beneficia di ingenti finanziamenti pubblici, per disinteressarsene un minuto dopo non verificando quello che accade dentro all'Istituto".

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