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Organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio
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di r.p.

GENOVA - Nel giorno di Natale la basilica dell'Annunziata si è trasformata come da tradizione in una grande sala da pranzo nel segno della solidarietà e dell'accoglienza. Organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio sono stati oltre 200 gli 'ultimi' tra senza dimora, anziani e rifugiati che hanno preso parte al pranzo di Natale. Tutti muniti di green pass e nel pieno rispetto delle misure anti Covid.

Anche l’arcivescovo di Genova Marco Tasca e il sindaco Marco Bucci hanno partecipato al pranzo. "Tutti stiamo camminando verso questa bellissima grotta che ci parla di speranza fraternità e unione - ha spiegato Tasca -. È bello essere qui oggi. Nessuno deve restare indietro, questo dice il Vangelo. E' un piccolo gesto ma ha un grande significato. Sono molto aumentati i disagi e le problematiche per le famiglie a causa del Covid. Vedo e sento sempre più persone che non possono pagare il mutuo e vengono mandate via da casa. Le istituzioni devono intervenire". Tasca è diventato arcivescovo di Genova meno di un anno e mezzo fa e approfitta dell'occasione per mandare un messaggio di augurio a tutti i genovesi: "Il volontariato a Genova è bellissimo, ci sono tante persone che lavorano in silenzio per aiutare e speriamo che tante altre si aggiungano".

Un messaggio forte e di vicinanza è arrivato anche dal primo cittadino Marco Bucci: "Questa è una cosa importante per noi, per voi e per tutta Genova, una città che vuol essere accogliente e che vuol fare il possibile per chi viene qui. Ma assieme al messaggio di pace voglio dare anche un messaggio di speranza per un anno migliore. Tutti gli anni Sant'Egidio fa questa festa importante. Per colpa del Covid sono aumentate le situazioni di disagio e di incertezza, anche casi di incertezza di tipo psicologica. Dobbiamo ricostruire una situazione di pace e serenità e per far questo servono fatti concreti". 

Il pranzo di Natale - ha detto Sergio Casali, portavoce di Sant'Egidio Genova - è il coronamento della nostra attività ma anche un punto di partenza per ricostruire legami logorati da due anni difficili. Il punto di partenza è contrastare l'isolamento di tante persone perché una città fatta di gente isolata è una città più fragile, più esposta alla rabbia e alla disillusione. Noi vogliamo costruire legami di amicizia e solidarietà e il futuro di questa città, lottando contro disperazione e solitudine". A tutti i partecipanti hanno potuto mangiare i piatti tipici della tradizione natalizia: torte di verdure, lasagne alla Portofino, bocconcini di pollo con verdure e panettone, inoltre a ciascuno è stato consegnato un dono personalizzato, come avviene in ogni famiglia.

Altri pranzi si sono tenuti in tutti i quartieri della città: a Santa Maria Delle Grazie a Sampierdarena, a Santi Andrea e Ambrogio a Cornigliano, a San Francesco a Bolzaneto, nella Nostra Signora degli Angeli a Voltri in collaborazione con i Frati Minori, ma anche in luoghi istituzionali come la sede del Municipio VII Ponente di Pegli e i locali di Sant’Egidio nelle diverse delegazioni. Inoltre nella serata della vigilia circa 2000 volontari della Comunità hanno raggiunto centinaia di senza dimora e persone sole a casa con un pasto caldo e un regalo.