GENOVA - Davanti all'ingresso principale del Teatro Carlo Felice un pomeriggio di ricordi e aneddoti raccontati con gli occhi tristi e l'ombra di un mezzo sorriso. Alle 15:30 ha aperto la camera ardente che fino alle 19:30 e poi sabato mattina resterà aperta a chi voglia portare un fiore, un saluto, un abbraccio a Vincenzo Spera, morto a seguito del tragico incidente in Corso Magenta dopo essere stato investito da un giovane in vespa. Così la città di Genova si è stretta attorno alla famiglia che, per chi l'aveva conosciuto, era molto di più di un promoter musicale, il presidente nazionale di Assomusica, il referente delle regioni nel Consiglio Superiore dello Spettacolo, l'organizzatore di concerti che tutta Italia si ricorda, il 'personaggio' da intervistare. Vincenzo, nonostante i modi ruvidi, sapeva entrare nel cuore di tutti, anche di chi lo ha incontrato in poche occasioni. Non era facile a primo acchito iniziare con lui una conversazione, ma poi - una volta conquistata la sua attenzione e fiducia - dalle sue parole si percepiva la passione di una vita, l'impegno che metteva nell'organizzare qualsiasi tipo di evento, l'interesse per la musica e anche per i talenti emergenti, le mille idee che aveva e che ancora voleva realizzare.
Non è facile accettare la sua scomparsa così all'improvviso, dopo una giornata come tante trascorsa al lavoro per Genova e non solo. Non è facile soprattutto per i familiari, affranti e grati della presenza di tanti genovesi che nel cuore serbano un ricordo di quel manager che aveva saputo conquistare la città pur non essendo genovese. Tra i presenti l'onorevole Ilaria Cavo che negli anni ha collaborato con Vincenzo Spera da assessore regionale alla cultura e che ha voluto ricordarlo così: "Perdiamo tutti molto, Vincenzo era una persona di poche parole ma molto profonda, che conosci per lavoro ma che poi diventa un amico perché sapeva dare tanto. Era sì il grande organizzatore di concerti che qui in Liguria ha portato tanti artisti, ma era anche uno strenuo difensore di tutto quel mondo della musica, conosceva a memoria ogni legge, ogni articolo, ogni decreto e so io quante telefonate faceva per far ripartire il settore".
"Arriverà il momento della musica e sarà doveroso andare avanti, la musica che lui amava tanto. Oggi è il momento del silenzio e del raccoglimento"
Una perdita che si farà sentire e che impone al mondo della cultura di farsi carico di tutte quelle progettualità che aveva nel cassetto, un'eredità importante per la città di Genova. A condividerne il ricordo è anche Sergio Cofferati, tra i primi ad arrivare per porgere le condoglianze alla moglie e ai familiari, che negli anni da sindacalista e politico con Spera si è incontrato più volte. "Dal '97 che ci conosciamo, da quel concerto degli U2 a Reggio Emilia. Era un grande professionista, una persona molto stimata".
"Credo che abbia fatto un lavoro straordinario per la cultura italiana, aveva un'idea ben precisa e ogni volta lavorava a servizio della comunità che lo ospitava"
Tanti i colleghi vicini alla famiglia, distrutta dalla sua scomparsa così improvvisa e tragica. I funerali si terranno nella giornata di sabato 18 marzo, nella basilica di Carignano, Santa Maria Assunta, alle 14:30. All'ultimo saluto è previsto un grosso afflusso di genovesi e di artisti oltre a politici con cui il manager collaborava da sempre. Per questo il traffico della zona sarà disciplinato dalla polizia locale.
Vincenzo Spera, con lui la musica in Italia non è più stata la stessa - IL RICORDO
"L’allestimento della camera ardente al Carlo Felice è stato un atto doveroso perché la città di Genova e tutta la Liguria deve molto a Vincenzo Spera, persona che ha dedicato la vita allo spettacolo e credo sia giusto ricordarlo in uno dei templi della cultura e dell’intrattenimento della nostra città". Con queste parole il presidente della Regione Giovanni Toti ha portato il proprio saluto a Vincenzo Spera.