GENOVA - I dati parlano di un continuo aumento dei prezzi di frutta e verdura che si possono trovare sul bancone di ogni mercato, anche quelli genovesi.
Secondo alcuni studi l'aumento si riflette nel consumo degli italiani di frutta e verdura. Secondo l'Osservatorio di Mercato di Cso Italy sulla base delle rilevazioni effettuate da GfK Italia, ciascun italiano, indipendentemente dall’età, ha consumato nei primi tre mesi dell'anno 4kg in meno di frutta e verdure sul 2019 e quasi 2 kg in meno sul 2022.
A Genova, la città dove si registra l'inflazione più alta d'Italia ormai da quattro mesi, i cittadini lamentano aumenti spropositevoli del costo di quella che è la base della dieta mediterranea, ovvero frutta, verdura e pesce.
Le telecamere di Inchiesta - 5 territori sono entrate nel centralissimo Mercato Orientale, inaugurato nel lontanissimo 1899 in via XX Settembre. Qui i banchi sono pieni, e i commercianti negano aumenti esagerati. Un pescivendolo spiega che i primi rincari non sono certo recenti, anzi: "Io tornerei al pre covid. In quel periodo tantissime qualità sono aumentate paurosamente, soprattutto alcune qualità. Oggi possiamo dire che arriva un po' meno pesce dall'estero, e quindi essendoci più richiesta di pesce italiano qualcosina, sul prezzo, sicuramente aumenta".
"Poi ci sono sempre state le qualità costose, quelle di lusso tipo i gamberoni, ma da quel che vedo e sento la vendita è abbastanza stabile. Chiaramente c'è meno consumo di pesce in quanto è caro, ma quello da sempre. Il problema oggi è anche la dismissione di pescherecci, ce ne sono comunque sempre meno e sono pescherecci piccoli che pescano varietà piccole. E quindi rispetto ad anni fa tendenzialmente sono due, tre euro in più rispetto al prezzo a cui le vendevamo dieci anni fa. Se dieci anni fa si potevano vendere a cinque euro ora, sempre venti giorni su trenta, le dobbiamo vendere a sette euro al chilo".
Nel reparto frutta e verdura si confermano gli aumenti ma c'è chi spiega di fasce di prezzo comunque accessibili a tutti. Ai nostri microfoni la proprietaria di un banco di ortofrutta: "C'è la roba di prima qualità, c'è una roba di seconda, ci sono le scelte. Però che sia aumentato tutto come dicono e di tutto ne facciamo un fascio a me non sembra. Se girate il Mercato Orientale non è vero che è tutto caro, ci sono i banchi che vendono la roba più bella e banchi che vendono prodotti meno belli, ed è una cosa normale".
"Poi è logico che se volete una ciliegia grossa come un pugno non la pagate come la ciliegia da sette euro al chilo. Mi sembra una cosa normale. In più sulle ciliegie ci sono grossi problemi - continua -: quest'anno non ho visto tante varietà, non ho visto le Ferrovia, le Vignola, non abbiamo visto tanti tipi di ciliegie, non ce n'è, per cui non è il fatto di essere care ma il fatto che ce ne sono poche. Stamattina c'erano pochi zucchini e quindi erano più cari: ogni giorno cambia, non c'è il prodotto che costa di più, o almeno non sempre".
IL COMMENTO
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