GENOVA-"L'anno scorso abbiamo avuto pochi casi di studenti positivi, quest'anno siamo già a quota trenta con altrettanti ragazzi in quarantena, una grande differenza che rende tutto più complicato".
Maria Grazia Timossi è la vice dirigente e referente covid dell'istituto tecnico Majorana Giorgi che ha due plessi in via Allende, a Molassana, e in via Timavo a Borgoratti.
"Siamo sotto pressione - ammette la docente dal suo ufficio nell'istituto della Valbisagno - perché in continuo collegamento fra le richieste di spiegazioni e le comunicazioni dei genitori degli allievi e la Asl, ormai non abbiamo più un neanche attimo di tregua".
Altra grande differenza dell'anno passato è che ora le lezioni non avvengono a distanza o in presenza, ma in caso di uno o due contagi, anche in contemporanea, con parte dei giovani a casa e parte in classe.
"Una situazione non facile da gestire per i professori, ma anche per noi che dobbiamo capire chi deve fare lezione a distanza e chi in presenza calcolando le date dei vaccini, un lavoro da contabili" conclude la Timossi che per fortuna forse, aggiungiamo noi, in questa giungla di date e di numeri è aiutata dalla sua preparazione di insegnante di Fisica.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più