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Si riapre il dibattito. In Italia gli gli etologi dicono che l'aggressività di un cane non dipende dall'appartenere o meno ad una specifica razza bensì dall'educazione e l'ambiente in cui cresce. In altri paesi scattano nuovi divieti per determinate razze
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di Aurora Bottino

GENOVA - Dal 31 dicembre in Inghilterra e nel Galles è vietato vendere, abbandonare, allevare o regalare cani di razza American Bully, o anche solo tenerne uno in pubblico senza il guinzaglio o la museruola.

Il governo britannico ha infatti deciso la messa al bando nel paese dei cani di razza American Bully - variazione Usa dei pitbull, già vietato in UK dal 1997 - a seguito di un aumento degli attacchi mortali da parte di questi animali, definiti aggressivi. Una decisione che ha fatto scalpore in Italia, dove gli etologi dicono che l'aggressività di un cane non dipende dall'appartenere o meno ad una specifica razza bensì dall'educazione e l'ambiente nel quale cresce. La legge italiana è d'accordo con questa linea di pensiero e infatti nel 2006 era stata introdotta una lista di razze pericolose che è stata cancellata con una nuova Ordinanza solo tre anni dopo.

In Liguria sono stati diversi i casi di aggressioni da parte di razze specifiche di cani (pitbull e rottweiler) nel 2023. Proprio qualche giorno fa la Regione ha dato il via a un corso gratuito per 'aspiranti' padroni di cani "impegnativi", come cuccioli di razze molossoidi o cani che hanno avuto un passato turbolento.

A Genova il corso gratuito per chi aspira ad adottare cani "impegnativi" - LEGGI QUI

C'è chi però non si dice completamente contrario alle limitazioni per determinate razze canine, come il presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane Genova, Pierluigi Castelli: "Secondo me ogni razza ha dei pregi e dei difetti che bisogna però conoscere. Con la scuola, con i medici comportamentali e con gli psicologi bisogna iniziare un percorso e riuscire a portarlo avanti. Questi cani non sono belve scatenate ma per poterle tenere in sicurezza bisogna creare un percorso. Quindi limitazioni o anche iniziative come il corso per cani impegnativi non sono sbagliate".

Lo scorso febbraio il Consiglio Comunale di Milano ha approvato un nuovo regolamento per il benessere e la tutela degli animali e, tra le novità, spicca l’introduzione del patentino obbligatorio per i proprietari di cani pericolosi. La disposizione del regolamento di applicherà da agosto 2020 e le persone già proprietarie di un cane delle razze segnalate avranno 2 anni di tempo per acquisire il patentino, quelle che lo adotteranno dal canile 6 mesi, mentre sarà necessario fin da subito negli altri casi.

"L'Italia lascia forse più libertà ma si tratta anche di un po' di incoscienza" continua Castelli. "Perché non è questione di limitare le scelte dei cittadini. Non possiamo avere per strada su 30 cani dieci pitbull in mano a persone che non sono in grado di mantenere neanche sé stessi. Bisogna fare una selezione. Non è un mezzo per sentirsi più importanti. Il cane non è un'automobile grossa e scintillate, non ti dà lo status, il potere. Il cane è un essere che deve condividere con l'uomo il percorso di vita".

In Francia ai cani come i pitbull l'ingresso è vietato, così come in Svizzera, in Croazia e in Germania (ai cani dei turisti che non superino le 4 settimane di permanenza è consentito portare il proprio pit, con passaporto europeo guinzaglio e museruola indossata). 

L'Austria non ha particolari norme per i cani in ferie o in transito, tuttavia è obbligatorio avere il passaporto europeo, che indica le vaccinazioni e i dati del cane. Così anche la Slovenia. 

Per una vacanza in Spagna è necessario il passaporto europeo del cane ed un certificato legale che non abbiano mai morsicato.